Dopo l’uscita di “Una Vita al Top” di Giancane sono andata al Cohouse e non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di intervistarlo e di ascoltare il suo live. Concerto che come sempre ha coinvolto tutti. Tra i presenti anche Alessandro Pieravanti, che è poi intervenuto durante “Vecchi di Merda”, e Matteo Gabbianelli dei KUTSO. Avrei voluto prima godermi il concerto per poi fargli qualche domanda, ma Giancarlo è stato talmente disponibile, da lasciarsi intervistare prima di esibirsi (sconvolgendo la mia sudatissima scaletta di domande). Nonostante ciò, è stata al solito più che un’intervista un momento di cazzeggio. Lo ringrazio per il doppio intrattenimento.
– COME CI SI SENTE DOPO UN LIVE? (rido)
(ride) Benissimo!!! Questo è stato il live migliore di sempre!
– A PARTE GLI SCHERZI, OGNI VOLTA INDOSSI QUESTA T-SHIRT. ZOMBIE ELVIS TI ACCOMPAGNA IN QUASI TUTTI I CONCERTI, SCARAMANZIA?
Ne ho due o tre di queste e mi piacciono molto, inoltre sono un regalo, quindi ci tengo molto. E poi sì, credo che porti anche bene. È una serigrafia se vi interessa.
– UNA VITA AL TOP, SI PUO’ RIUSCIRE AD AVERLA? SI PUO’ RAGGIUNGERE QUESTO TOP?
Che domanda! Mi trovi dopo una giornata di hangover (…) Però sì, in realtà si può fare. Il top potrebbe anche essere questo, perché no?!
– UN HANGOVER A OLTRANZA?
No, a oltranza no, perché non si sta bene. Perché poi devi affrontare i concerti, che come questo è andato benissimo (ovviamente scherza, ancora deve salire sul palco). Ogni tanto c’è bisogno di un momento di riposo, ci si fa passare il momento di “abbiocco” col caffè e si riparte.
– ARTISTICAMENTE COME TI SENTI ADESSO? A PARTE L’HANGOVER…
Artisticamente è un parametro strano, sicuramente non mi sento arrivato, ma rispetto a qualche anno fa è andata e sta andando meglio. Altrimenti avrei smesso! Forse. Probabilmente. Oppure no! (ride). È un tragitto… dove porterà non lo so. Ad esempio, non avrei mai pensato di suonare in un posto così. Penso che stasera mi meneranno, nelle mie canzoni parlo al 100% di queste persone. Però sono fiero di me, sono riuscito ad organizzare tutto gratis, che qui è praticamente impossibile! (ride)…
– SEI MOLTO PROLIFICO, L’ULTIMA VOLTA CHE TI ABBIAMO INTERVISTATO ERA APPENA USCITO “HOGAN BLU” E ORA, DOPO POCHI MESI “UNA VITA AL TOP”.
Non mi sento poi così prolifico. “Hogan Blu” era il primo singolo, quindi più o meno il resto del disco già si stava formando o già c’erano queste ultime canzoni. Mi piace suonare.
– CI SONO DEI MOMENTI DELLA GIORNATA IN CUI TI SENTI PIU’ ISPIRATO?
La notte. Noi artisti non dormiamo molto, anzi, non dormiamo un cazzo. Nessuno di noi dorme. L’artista si abitua ad avere un certo ritmo, le serate cominciano tardi ed il musicista è sempre l’ultimo che se ne va. Ti occupi di scaricare e caricare il materiale e quindi per forza di cose se una serata finisce alle 2:00 tu vai a casa alle 4:00-4:30. Dopo quindici anni che fai una vita del genere cominci ad essere sfasato, il tuo orologio biologico comincia a non capirci più nulla. Anche se ogni tanto lavoro anche la mattina, faccio il fonico, quindi…
– QUINDI È DURA?
Potrebbe andare peggio. Mi piace.
– LA COVER DI “CARNE” L’AVEVI SCELTA TE, QUESTA DI “UNA VITA AL TOP?
L’ho scelta sempre io, ho optato per le sottilette perché è sempre l’unica cosa che mi rimane nel frigo. Apri e in mezzo al bianco c’è solo quella cosa rossa che ti guarda. Tipo la salvezza. Sono rimasto in stile food, stavolta anche per vegetariani. Magari la prossima sarà per vegani. (ride)
– ALTRI PROGETTI AI QUALI TI STAI DEDICANDO IN QUESTO MOMENTO?
Sto mixando il nuovo disco de IL MURO DEL CANTO e anche questa cosa mi piace molto.
– SOLITA DOMANDA PER LA MIA RUBRICA: CONSIGLIACI UN LIBRO…
Lo sapevo che me lo avresti chiesto, ma mi sono dimenticato di prepararmi. Io non leggo molto, ma ultimamente ho letto Edward Bunker, ben tre libri! Parlano della sua esperienza nei riformatori e della sua storia. Ve li consiglio. Quello che mi è piaciuto di più si chiama “Cane mangia cane”. Neanche a farlo apposta! (ridiamo)…
– DOPO IL VECCHIO E IL MARE NON POTEVI NON REGALARCI UN’ALTRA PERLA. GRAZIE GIANCA’!
Grazie a te!
Ovviamente, per stravolgere ancora i miei piani, Giancarlo si è esibito in camicia e gilet. Forse in onore del luogo rispettabile e serioso. Come sempre il pubblico si è divertito, ha cantato e fatto casino, tanto che il responsabile del locare ha addirittura chiesto, ad un certo punto, di interrompere il live. Cosa che a me ha fatto parecchio ridere.
PS: durante il concerto è anche stato fatto un esperimento sociale, grazie ad uno dei musicisti di Giancane abbiamo cantato in massa (io, le mie amiche, e tutto il pubblico) “La solitudine” di Laura Pausini, a dimostrazione del fatto che certe canzoni ti rimangono piantate nella mente e ti fanno il lavaggio del cervello.
Ma stiamo cercando di uscirne, andiamo a sentire Giancane anche per guarire.
Francesca Romana Piccioni