Pino Biaggioli rocker nell’anima e gran “combattente”, si racconta sulle nostre pagine parlandoci del suo amore per la musica, ma soprattutto di quello per sua figlia. La piccola Asia affetta da una malattia rara e per cui l’artista ha realizzato un nuovo progetto musicale e di solidarietà “Il futuro noi due”.
– Buongiorno e benvenuto sul nostro magazine Pino. Sappiamo che hai una lunga carriera alle spalle, raccontaci qualcosa dal tuo esordio fino ad oggi.
Fin da piccolo la passione per la musica ha sempre accompagnato le mie giornate, suggerendomi l’umore giusto, per trascorrerle al meglio. Provenire da un’adolescenza difficile, con mio padre ho avuto un rapporto molto complicato e conflittuale, ti fa vivere situazioni di stallo mentale, ma ascoltando della buona musica, soprattutto nei momenti più duri è stato utile.
Mi sono spesso detto: “Vedrai. Ci sarà un domani migliore”. Già all’età di 6 anni strimpellavo una chitarrina con una sola corda, e far fuoriuscire quelle minuscole note mi dava una forza incredibile.
Certo, con un’adolescenza turbolenta, la vita rimane sempre in salita e ciò mi ha portato ad avere una certa insicurezza in tutte le mie passioni, non prendendo mai le cose troppo sul serio e non portando mai a termine i miei sogni e le mie ambizioni. Ancora oggi scrivo molta musica, ma sono rimasto un autodidatta. Mi è sempre piaciuto cantare e non per mostrarmi, ma solo perché ho sempre amato farlo.
Nel 2000, grazie ad un amico sono entrato a far parte di un’orchestra e ho incominciato ad assaporare la bella sensazione di cantare in pubblico. In soli 2 anni, facendomi una piccola esperienza musicale, ho iniziato a comporre i miei inediti, come fa solitamente un cantautore. Raccontando storie vere e molto personali.
Nel 2002, lasciata l’orchestra, ho intrapreso una carriera da solista, dove, oltre ad interpretare canzoni di artisti internazionali, presentavo, di volta in volta, anche i miei inediti che, a dire del pubblico, erano molto apprezzati.
Nel 2004 con il mio 2° cd, “Ora sei qui”, ottengo un contratto con l’edizione discografica Pentamusic di Latina. Un piccolo successo, e per me una grande soddisfazione. Poi ho partecipato alla selezione del concorso canoro di Sanremo dove, anche se scartato, mi sono esibito dal vivo nei giorni della kermess, davanti al teatro Ariston.
Successivamente ho realizzato il mio 3° cd, intitolato “Guardati, sentiti, fermati”, con uno stile più rock che mi ha regalato un nuovo contratto editoriale con la 103 edizioni musicali di Milano e la PDD edizioni musicali. Visto questo piccolo salto di qualità, mi sono dedicato esclusivamente alla musica con esibizioni in diverse città italiane, molto spesso per beneficenza e solitamente con artisti di fama internazionale. Ricevendo apprezzamenti da personaggi quali: Paolo Belli, Gianni Morandi ed altri e apprezzato per l’inedito composto in onore del Santo Padre Karol Wojtyla, che mi ha portato anche in onda sulle radio cattoliche del Vaticano e a partecipare come ospite all’Angelus domenicale, con un coro Diocesano di Latina che cantava il mio brano. Ho, anche, partecipato a trasmissioni televisive su SKY, su TV locali e come ospite nella trasmissione “Se rinasco canto” di RAI2.
Nel 2016, per motivi personali, ho abbandonato il mondo della musica, e vi sono tornato nel 2022, un anno che non dimenticherò mai. Mia figlia Asia è venuta alla luce prematura e purtroppo affetta da una malattia rara, denominata (Distrofia Miotonica Tipo1) o sindrome di Steinert. Quindi, riprendere il mio percorso musicale è stata una necessità, per superare le difficoltà di questo periodo così duro e sollevare anche l’opinione pubblica su problemi importanti, come quello di mia figlia.
– Certamente, e sappiamo che stai lottando per questo, anche grazie alla tua tua anima da rocker…
La mia sinceramente non è proprio una vera passione per il solo rock, ma per la musica in generale ed il rock ne fa comunque parte. Solitamente un cantautore, famoso o meno, descrive in una canzone le sue e le altre emozioni, cercando di portare al pubblico dei messaggi ben precisi. Quando compongo nuovi brani, non adatto mai un testo alla musica, ma è la musica che deve emozionare, pertanto posso variare dal pop al rock. Il rock è comunque una filosofia di vita che mi dà la forza di andare avanti e COMBATTERE per mia figlia.
– Hai dei punti di riferimento a cui ti ispiri quando componi?
Nel mio trascorso sono cresciuto accompagnato spesso dalla musica e ascoltando molto gruppi stranieri, quali: Dire Straits, Deep Purple, AC-DC, Pink Floyd, Police ed altri e da cantautori come Franceso De Gregori, Lucio Battisti, Lucio Dalla e Vasco Rossi, ma mai mi sono ispirato al loro modo di fare e comporre. Solitamente prendo la mia chitarra e leggendo ciò che scrivo, comincio a comporre una melodia che, come già precedentemente accennato, può trasformarsi in melodica, pop o rock.
– In tutti questi anni tanti incontri anche con big della musica e tante speranze, come giudichi la tua carriera musicale?
Ho incontrato tanti big, soprattutto nel periodo che va dal 2005 al 2016 e solitamente per esibizioni canore a scopo benefico. Ho collaborato per alcune performance con personaggi come: Bobby Solo, Al Bano, Paolo Belli, Jerry Calà, Tullio De Piscopo, Pino D’Angiò, Umberto Smaila, DJ Francesco, Marina Suma, Dado e molti altri. Non posso dare un preciso giudizio sulla mia carriera musicale, essendo rimasto sempre nell’ombra, ma posso dire di aver ottenuto dai miei ascoltatori notevoli soddisfazioni.
– … e ti senti ad un punto di arrivo o di partenza?
Comporre musica, scrivere libri, recitare e tutto ciò che riguarda il panorama dello spettacolo, non può mai, a mio avviso, farti sentire ad un punto di arrivo, poiché ogni nuova composizione è solamente una nuova partenza e forse è proprio questo che ti dà la carica giusta e l’entusiasmo per proseguire.
– Bene Pino, affrontiamo ora il progetto musicale che ti sta più a cuore, quello dedicato a tua figlia: “Il futuro noi due”. Raccontaci tutto…
Negli ultimi 2 mesi, trascorsi facendo da spola tra Grosseto e l’ospedale Le Scotte di Siena per stare vicino a mia figlia, di volta in volta, mediante il mio cellulare, registravo delle frasi, raccontando a me stesso della sua incredibile storia e di come procedesse. Vuoi per magia o comunque per il mio innato amore per la musica, tutte quelle frasi, accompagnate successivamente dalla mia chitarra, sono divenute delle nuove canzoni. Da diverso tempo avevo smesso di comporre e questo è stato un nuovo inizio.
Sicuramente non avrei mai pensato ad un vero nuovo progetto musicale, vista la fragile situazione finanziaria, dovuta alle cure di mia figlia, anche se lo desideravo con tutto me stesso, ma grazie ad eventi e a persone di bontà unica, nel dicembre 2022, ho finalmente realizzato un nuovo cd musicale ed avviato questo progetto.
La sua completa realizzazione si è materializzata grazie al sostegno di alcune persone che, prendendo a cuore la situazione di mia figlia, si sono fatte carico di tutte le spese necessarie. Il proprietario del Grosseto calcio, ed alcuni sponsor.
Devo, poi, molto alle persone che apprezzano ciò che compongo, e soprattutto alla mia grande e meravigliosa famiglia, nonché all’Associazione “InsiemeaGiordano”, che si prodiga per aiutare le famiglie con figli disabili, compresa la nostra.
Grazie a tutti loro non faccio altro che scrivere, cosa mai accaduta fino ad ora…
– Alla luce di tutto ciò, cosa prevedi per il futuro?
Ciò che prevedo e che spero per il futuro, è sicuramente veder crescere le mie due figlie nel migliore dei modi.
Quindi di poter ottenere un piccolo successo con la mia musica, per proseguire al meglio e con minimi ostacoli, tutto il difficile e lungo percorso curativo della nostra piccola principessa Asia. Inoltre è mia intenzione collaborare con l’associazione “InsiemeaGiordano” e non solo, per aiutare tutti i bambini che ne hanno bisogno.