Le Cardamomò sono Antonia Harper, voce e violino, Gioia Di Biagio, organetto e glockenspiel, Marta Vitalini, organetto e percussioni, Ivan Radicioni, fiati e chitarra.
E’ un interessantissimo gruppo romano che si forma nel 2010 a seguito di un’esigenza comune: proporre un repertorio musicale antico e ricercato, in grado di avvolgere l’ascoltatore in un’atmosfera dal gusto nostalgico e retrò.
Un intento più che riuscito, ogni dettaglio, dal look agli strumenti utilizzati, è il veicolo perfetto per trasportarci in un mondo magico e affascinante.
Questo quartetto di musica folk aveva da sempre un sogno: portare la loro musica e il loro show negli Stati Uniti. Ci sono riusciti grazie a un crowdfunding di successo realizzato sulla piattaforma Ulule e al supporto di decine di sostenitori.
Scopriamo tutti i dettagli di questa bella esperienza e di molto altro insieme a loro…
– Benvenute a Le Cardamomò su Qube Music! Innanzitutto vi chiederei di raccontare ai nostri lettori un po’ di voi… Com’è nato il progetto e da cosa deriva la scelta del vostro nome?
Ciao e grazie per averci accolto qui! Dunque, Le Cardamomò sono nate circa sei anni fa, dico nate perché inizialmente si trattava di tre donzelle unite dall’amicizia e dal piacere di suonare insieme.
In particolare Gioia e Marta ai tempi condividevano lo studio delraro strumento che utilizziamo, che è l’organetto e lo suonavano in diversi progetti, dall’orchestra popolare al circo e alle fiabe musicate per bambini. A loro si è unita Antonia, cantante barocca e violinista e dopo qualche tempo Ivan, trombettista e chitarrista nonché cantautore. A partire da quel giorno abbiamo portato il nostro repertorio di musiche rivisitate e canzoni inedite, rigorosamenteacustico, in giro per l’Italia e all’estero. E non abbiamo mai smesso.
Per quanto riguarda il nome, è stata una lunga ricerca che è sfociata in questaparola assonante: il cardamomo è una spezia indiana molto forte e caratteristica che a nostro parere si sposa con tutto, anche con i cibi occidentali e secondo noi descriveva bene la nostra musica. Inoltre il suffisso momò(con l’accento) evoca qualcosa di retrò e francese e la Francia è il paese da cui attingiamo gran parte del nostro repertorio.
– Collocare la vostra scelta anacronistica sulla scena musicale odierna vi ha creato delle difficoltà? Io credo che nonostante le mode musicali vadano in altre direzioni non sia comunque difficile trovare estimatori del vostro stile, non è così?
Quando abbiamo iniziato non avevamo idea di dove saremmo andati e della reazione che avrebbero avuto le persone e la scena musicale di fronte alla nostra musica, è avvenuto tutto in maniera molto naturale. Certo la nostra non è musica che senti tutti i giorni alla radio o nei locali più alla moda, ma in qualche modo è riuscita ad arrivare a molte persone e in diverse parti del mondo. Forse il merito è del suono caldo e avvolgente dei nostri strumenti o del gusto onirico delle musiche che ti trasporta subito in altri mondi spesso dimenticati e passati.
In genere le persone rimangono molto colpite ai nostri concerti, che non sono dei live convenzionali ma più che altro degli spettacoli musicali. Durante i nostri live non solo suoniamo e arricchiamo i pezzi con delle coreografie ma interpretiamo dei personaggi e raccontiamo delle storie per coinvolgere gli spettatori e per fargli vivere un’esperienza unica, di modo che non si dimentichino facilmente di noi. E questo avviene quasi sempre. Penso che, malgrado le difficoltà del mondo della musica di oggi e il flusso delle mode, in qualche modo possiamo dire di aver trovato la nostra chiave di volta. Non abbiamo un target definito, il nostro pubblico è decisamente misto: i bambini restano come infatuati dal mondo che creiamo intorno a loro, gli adolescenti innamorati, gli adulti stupefatti, gli anziani sospirano di gioia. Ciò che li accomuna? Il desiderare e continuare sempre a sognare!
– E appunto molti sono stati gli estimatori che hanno contribuito al crowdfunding permettendovi un bellissimo tour negli Stati Uniti, siamo curiosissimi, come vi ha accolto l’America?
L’esperienza del Crowdfunding ci ha catapultati direttamente oltreoceano. Per realizzare il Tour siamo stati sostenuti da moltissime persone e all’arrivo negli States siamo stati accolti da amici, fans che già ci conoscevano e apprezzavano e da uno “zio d’America” molto speciale. Pensate che all’aeroporto di Miami lo zio di Marta, che ci ha ospitati per tutte la nostra permanenza, ci aspettava con uno stupendo pulmino Volsksvagen classe ’71: il nostro “Cardavan” che da quel giorno ci ha accompagnati ovunque in concerti e esibizioni.
Già dal principio abbiamo avvertito una buona alchimia con gli americani: durante i nostri spettacoli le persone rimanevano letteralmente sbalordite per le atmosfere che evocavamo e i sapori di quel continente lontano e magico che rappresenta l’Europa “Fin de siècle” ed a fine concerto venivamo inondati da applausi e grida “awesome, great, wonderful!” . Ebbene sì, l’accoglienza americana è stata strepitosa, in un certo modo ci siamo sentiti esotici ai loro occhi. Non dimentichiamoci che l’Italia detiene un primato di eccellenza in tutto il mondo e che negli Stati Uniti questa identità è in qualche modo amplificata. Quello americano è, oltretutto un pubblico abituato e avvezzo allo show e alla spettacolarizzazione quindi non poteva non apprezzare lo spettacolo de Le Cardamomò, che è un piacevole collage di immagini, storie, musiche e effetti miscelati sapientemente e dal gusto surreale.
– Il sogno di viaggiare verso il Nuovo Mondo, deriva un po’ dal fatto che l’ambiente musicale italiano non offra così tanto spazio a progetti come il vostro?
In Italia sicuramente il nostro è considerato un genere di nicchia. Perciò non ci basiamo solo sulla musica per definire il nostro repertorio ma sulle atmosfere che evochiamo in cui lo spettatore viene rapito, accompagnato e può emozionarsi come un bambino. Diciamo che la difficoltà in Italia è quella di trovare i canali giusti che valorizzino il nostro lavoro e ci portino a realizzarci sia dal punto di vista artistico che economico. La situazione dei teatri italiani oggi non è delle migliori e questa è una delle motivazioni che sono state “trampolino di lancio” per andare a vedere che aria tira oltreoceano e in particolare nella “Terra del Successo”. La nostra epopea è dunque forseuna metafora nata dall’esigenzadi essere anche noi, a nostro modo, “emigranti” come i nostri nonni. Ed è questa epopea del viaggio tra vecchio e nuovo, tra ieri e oggi che sottende il nostro Tour americano…
– Aneddoti particolari di questo speciale viaggio? Fateci sorridere…
Bè di aneddoti sul nostro Tour, che è stato una vera e propria avventura, ce ne sono tantissimi! E’ perquesto che Gioia ha pensato bene di scrivere e pubblicare un Giornale di Viaggio che riporta non solo le esperienze e le tappe del nostro viaggio tra Miami e New Orleans, ma anche diversi aneddoti, storie buffe e piccole avventure/disavventure, per poterle condividere con i nostri fans. Una o due ve le raccontiamo qui: per esempio di quella mattina a Miami in cui Ivan e Marta vanno a correre per il quartiere. Dopo diverse ore che non tornano, scopriamo che si erano persi, erano andati lontanissimo, e questo perché le strade erano tutte uguali: “Ho già visto quella casa, ho già visto quella cassetta della posta a forma di pesce, ho già visto questo incrocio…” Da allora ogni volta che passavamo in qualche luogo particolare, Ivan e Marta esclamavano: “Qui ci siam passati correndo!” Oppure di quella volta in cui il giorno prima di un importante live,Ivan prende la tromba e ci soffia dentro, ma questa non suona, e perché? Perché ci è finita dentro una pila! Una pila stilo?! Ma com’è possibile? Così abbiamo passato una serata intera nel capanno degli attrezzi a ingegnarci e a cercare in tutti i modi di tirare fuori questa misteriosa pila incastrata. Per liberare la tromba abbiamo chiamato a rapporto i 4 elementi: Acqua (il getto della sistola) Fuoco (il phon per scaldare il metallo) Aria (il compressore) Terra (tutti giù per terra!). Niente da fare. Abbiamo chiamato a rapporto il Quinto elemento: il giorno dopo siamo andati all’ospedale degli strumenti musicali (in America hanno anche quelli) e la poverina è stata ricoverata per qualche giorno. Meno male che ci hanno dato una sostituta. E così, lezione imparata: le pile sono acerrime nemiche delle trombe! Per non parlare delle due o tre volte in cui, finita la benzina ci si è fermato il pulminonei posti più assurdi e alle ore più improbabili, e allora sotto a chiamare amici in soccorso e a spingere il Cardavanper kilometri in salita fino alla stazione di servizio più vicina. Una volta, arriviamo da un benzinaio alle 3 di notte e lui è talmente sorpreso e divertito nel vederci, che tira fuori il cellulare per farci una foto!Se volete leggere altre storie, il giornale di viaggio è disponibile sul nostro sito e sarà presente come copia gratuita ai nostri live.
– Ora che siete di nuovo qui, progetti per il futuro, singoli e album in arrivo per noi?
Allora, per quanto riguarda il futuro, sono in arrivo tante belle novità. Innanzitutto “Valse de Meduse Show”, per chi non avesse ancora avuto modo di vederlo, andrà in scena sia a Roma che in giro per l’Italia, e a breve sapremo le date e i dettagli.
Per quanto riguarda la musica invece, stiamo lavorando a un nuovo album che sarà composto quasi interamente da tracce inedite. Con non poca emozione, possiamo dirviche ci sono delle etichette interessate, in particolare una di Roma, ma per ora massima discrezione. Però possiamo anticiparvi che il periodo di uscita del disco sarà autunno 2016 e che in primavera uscirà un singolo e ci sarà un grande evento di presentazione al quale sarete caldamente invitati a partecipare!
– In attesa di rivedervi presto live, In bocca al Lupo per tutto, lasciateci tutti i vostri contatti per tenerci aggiornati…
Allora, pur appartenendo al passato, abbiamo pensato fosse necessario e doveroso conformarci ai potenti mezzi di comunicazione e aggiornamento di oggi e quindi siamo presenti su tutte (o quasi) le piattaforme social (Facebook, Twitter, Instagram, etc.): in particolare sulla Pagina Facebook – Le Cardamomò sarete sempre aggiornati sulle nostre attività e gli eventi in arrivo!
Fondamentale il nostro sito per visualizzare bio, foto, video, scaricare musica e acquistare cd e gadgets: www.lecardamomo.com
Per guardare video e ascoltare musica il nostro canale Youtube.
Marta Croce
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