Si intitola “Come i Carnevali” il suo nuovo album, anticipato dal bellissimo singolo “Cielo e Terra”. Nell’attesa siamo riusciti ad intervistare Bobo Rondelli uno degli artisti più eclettici e geniali del panorama musicale italiano. La sua forza espressiva ci ha conquistati, ed ecco cosa ci ha raccontato:
– Ciao Bobo! Benvenuto su Qube Music, ti ringrazio della disponibilità per questa intervista che stiamo realizzando in occasione dell’uscita del tuo nuovo album, “COME I CARNEVALI”, a due anni di distanza da “A Famous Local Singer”.
Perché “Come i Carnevali”? Come nasce il tuo nuovo disco?
“Come i Carnevali” è la frase chiave, ed è ispirata al poeta Emanuel Carnevali, il disco infatti si apre proprio con una sua prosa che io ho un po’ rivisitato. La frase in questione è “Semino parole da una tasca bucata”, una frase per me grandiosa perché la canzonetta che faccio io, ritengo possa essere un tramite per scoprire chi è Emanuel Carnevali.
– E chi è Emanuel Carnevali?
Carnevali è una sorta di precursore di Martins Fontes e se vogliamo anche di Charles Bukowski, era un poeta nudo e crudo, cicche di sigarette, piatti da lavare, prostitute, ma è un poeta che ti sposta la vita e nella tua vita ci rimane per sempre.
– “Cielo e Terra” è il titolo del singolo di lancio, come nasce e perché?
Nasce da una frase che inviavo spesso tramite sms a Francesco Bianconi dei Baustelle, per farci forza, per far nascere poi una collaborazione e alla fine l’abbiamo scelto come singolo, io poi non voglio mai avere voce in capitolo sul singolo, una volta che sono dentro la canzone e l’ho cantata, preferisco lasciare il campo e rilassarmi mettendo sù un disco di Bowie o dei Pink Floyd.
Lo abbiamo scelto anche in vista di un’eventuale partecipazione a Sanremo, cosa che poi non è accaduta. In fondo me la sono scampata da ciò che ormai considero una vetrina da pianobar.
– Rock, Jazz, Blues. Se dovessi definire la tua anima musicale, quale di questi generi le si addice di più?
Per conquistare una donna metto il Soul, per farci l’amore metto il Rock e per poi fuggire metto il Jazz a tutto volume specie Mingus, tipo musica da rapina (ride ndr.) per certi aspetti anche il Blues o perché no un bel disco dei Ramones.
– Di quale collega con cui hai collaborato porti con te, il ricordo più bello?
Filippo Gatti! Sicuramente lui è il collega con cui mi diverto di più, lo ammiro e lo stimo, come musicista, come produttore, come regista. Io mi fido moltissimo di lui e di come mi gestisce.
– Possiamo dire che il nuovo disco si rifà molto al tuo capolavoro che usci nel 2009, “Per amore del cielo”?
Certi brani si rifanno sicuramente a quel disco, ma altri si discostano molto, c’è un pezzo rock, un pezzo indie, possiamo considerarci multietnici… Io lo definirei un “Revolverino”, prendi il Revolver dei Beatles , molto omogeno come sonorità, molto colorato, ecco: lo possiamo definire un “Revolverino”!
– Noi con Qube abbiamo la sede a Roma, che ricordi hai legati alla nostra città?
Di Roma ho sempre piacevolissimi ricordi, i concerti al Brancaleone o al Circolo degli Artisti, serate ben riuscite e divertenti. Anzi il 9 di Aprile suonerò al Monk proprio a Roma. Vi aspetto tutti!
– Grazie Bobo, è stata una piacevolissima chiacchierata, non mancheremo! Ci vedremo senz’altro il 9 Aprile al Monk di Roma.
Grazie a voi di Qube Music e grazie a te, Luca. Alla prossima!
Luca Ferri