“A Casa Tutto Bene” è la firma per il nuovo inizio di Brunori Sas dopo la chiusura della trilogia di album con “Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi”.
Il nuovo lavoro è da vedere come una piattaforma di lancio per tutta la musica di Dario Brunori: lo stesso cantautore ha affermato di avere tante domande e poche risposte da dare, e questo lo si nota parecchio ascoltando il disco. L’opera è infatti un concentrato di ciò che il cantautore ha dato in questi suoi anni di attività musicale e artistica, ma con il valore aggiunto di un sound nuovo, fresco e casereccio.
Se in Guardia 82, pezzo storico del calabrese, ci trovavamo proiettati nella spiaggia di Guardia Piemontese e respiravamo, attraverso l’aria della sua regione, un sentimento universale come l’amore, oggi con A Casa Tutto Bene veniamo investiti da un folk incantato, insomma Brunori SAS ha scoperto un realismo magico musicale.
L’amore viene cantato con originalità, ad esempio in brani come Colpo di Pistola, ma il leit motiv del lavoro è proprio nel suo luogo di registrazione, un’antica masseria. Ancora una volta musica e geografia si incontrano e si intrecciano. Nel lavoro di Brunori c’è l’Italia migliore, una musica che non ha paura di mostrare paure, incertezze e qualche imprecisione.
Dario Brunori è un sognatore della musica italiana, un Don Chisciotte che vince e butta giù i suoi mulini a vento, il suo tono è quello di un fratello maggiore, pieno di storie da raccontare.
Il suo lavoro è talmente classico da sembrare, in epoca di innovazioni, completamente controcorrente e rivoluzionario. Nel disco poi ci sono dei veri colpi geniali, come il coro dei bambini ne “Il Costume da Torero”, che grida “La realtà è una merda”.
E proprio dalla realtà il cantautore attinge, la società è raccontata in un viaggio di sentimenti, storie e attualità. La sua formula è collaudata: una voce, una chitarra e dei brani solidi.
Ascoltando “A Casa Tutto Bene” ci troviamo davanti 12 pezzi scritti da un vero artista: alcuni colpiscono enormemente, come Secondo Me o La Vita Liquida, ma nessuno rimane nascosto perché i brani hanno una vera identità e la loro cornice è nostrana, cantautoriale e fresca, come l’aria di Calabria in una notte primaverile.
Gianluigi Marsibilio