Zero Glitter è il nuovo disco di Maru su etichetta Bravo Dischi. Un inno alla semplicità, alla voglia di abbandonare le sovrastrutture per lasciare spazio all’essenza e alla semplicità. Sotto un’aura fiabesca Maru ci racconta la sua vita, accompagnandosi da suoni elettronici, che non schiacciano le sue abilità autoriali. Si parla d’amore, di abbandoni, di omosessualità, senza slogan e senza far politica, semplicemente come potrebbe parlarne un cuore innamorato. L’album scorre leggero in tutta la sua sincerità, ci troviamo catapultati dentro spaccati di vita che a volte si fanno racconti e che, prendendoci per mano, ci portano nelle stanze del cuore di Maru, che senza troppi fronzoli ci regala otto brani di ottimo pop, capaci di farci capire che quando interprete e autore combaciano, il pop non è stucchevole e non puzza di già sentito. Ci sono brani come “Lunedì è Martina”, ad esempio, che non hanno nulla da invidiare all’indie pop internazionale.
L’album si apre con “Giorgia”, un singolone molto orecchiabile, di quelli che entrano facilmente in testa. Stesso discorso vale per “Dove Dormi”, perfetto pop disteso su un tappeto di synth e batteria elettronica, che portano verso un’unica domanda “Dove dormi senza di me?”. Qualche accenno di chitarra lo troviamo su “Bordeaux”, altro bel brano dell’album. La title track è una bella confessione su melodie elettroniche.
Più si prosegue con l’ascolto, più ci si rende conto che Zero Glitter è un disco di singoli, pezzi pop dalle melodie leggere e dai testi che raffigurano perfettamente la vita e i tormenti delle nuove generazioni perse nei labirinti emotivi delle nostre città, le cui storie si muovono tra un letto, un bar o un autobus. Zero Glitter è 23 minuti di puro pop, fatto di brani freschi e interessanti che siamo curiosi di scoprire dal vivo.
Egle Taccia