Catanese, classe 1979 – Alex Munzone – giunge sulle scene musicali con un piglio deciso e controcorrente, sulla scia di tanti di illustri intellettuali che proprio la terra di Sicilia ha generato. Un humus fertile, che ha avuto in Vincenzo Bellini uno dei più degni rappresentanti e che ha ispirato Alex Munzone fin dalla giovane età.
Sono, dunque, i profumi e le “note” di Catania a rappresentare l’incipit artistico di Munzone, la forte spinta a voler esplorare e conoscere. Un percorso di compenetrazione che ha il suo apice nella scoperta della grandezza compositiva di Richard Wagner, e nella volontà di creare qualcosa di unico, unendo musica classica e studi scientifici. Attingendo alla Storia per riproporre nell’attualità i controversi equilibri della mente, ed i conflitti (atavici) tra uomini.
Proprio per queste ragioni, Alex Munzone ci parla nelle sue opere di Giordano Bruno, David Bohm e nella sua ultima composizione (Rasputin in Love – Sinfonia n° 1 per menti perverse) di Gregorij Rasputin. Tutti personaggi controversi, che hanno avuto il coraggio di opporsi ai sistemi sociali precostituiti della loro epoca, con tale veemenza da mettere in gioco anche la propria vita.
Essere contro come atto di coraggio, dunque.
E proprio su questa scia (filosofica) Alex Munzone propone la sua musica del tutto intima e personale. Complessa, perché complesso è il rapporto con se stesso. Una sfida perenne per superare le proprie capacità, ed ergersi oltre…
Una volontà di “espandersi” oltre i propri limiti che pervade tutti i componimenti di Munzone, che risultano a tratti irruenti, in grado di tuonare su rivoli sopiti di coscienza.
In un mare calmo di idee e di futili proposte musicali, tutte assuefatte alle regole del music business, Rasputin in Love giunge come un’onda travolgente… uno tsunami in grado di disancorare qualsiasi certezza, d’infrangere l’ascoltatore sulla battigia e scuoterlo fino al proprio risveglio.