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Noel Gallagher’s High Flying Birds all’Arena Flegrea

Ore 19:00. I cancelli si aprono, la folla ordinata si raccoglie pian piano all’interno dell’Arena, in questa calda notte di inizio estate. Nitida e tangibile è la speranza di ascoltare qualche brano della celebre band, gli Oasis, che ha, senza dubbio, segnato l’adolescenza e non dei nati negli anni ’80 – inizio ’90.

Ore 21: 00. Noel Gallagher’s High Flying Birds di certo non si fanno attendere, entrano puntualissimi e tra euforia e applausi, ecco riecheggiare le note del primo brano “Fort Knox”.

Il pubblico dell’Arena Flegrea accoglie la sorprendente e catartica rockstar con veri e propri cori da stadio durante tutta la sua esibizione, illuminando l’arena con telefonini e accendini.

Una volta infiammato il pubblico, dopo una successione di energici brani del suo nuovo repertorio, l’eterno giovanotto classe ’67 saluta i suoi fans in italiano, con un caloroso: “Ciao Napoli! È la prima volta che suono nella vostra città!”  mandando la folla in delirio e accennando dopo poco il riff iniziale di “Little By little”. Il brano è intonato nostalgicamente da tutti i presenti.  Il live prosegue con la rapida esecuzione di “The Importance of Being Idle”, “Dead in the Water”, “Be Careful What You Wish For”, “She Taught Me How to Fly”, “Half the World Away”.

Le note degli Oasis di tanto in tanto tornano,  arriva così, l’atteso momento  di “Wonderwall” che fa letteralmente impazzire il pubblico il quale canta all’unisono in unico grido.
Dopo circa un’ora e mezza il concerto sta per terminare e Noel Gallagher e i suoi si prendono una pausa dietro le quinte per rientrare dopo pochi minuti e regalarci l’atteso bis: “The Right Stuff” cantato in duetto con la talentuosa corista, “Go Let It Out” e l’immancabile “Don’t Look Back In Anger” di cui ci ha regalato un’appassionata versione acustica che ha commosso l’intera platea.
Dopo le dovute presentazioni della Band, Noel saluta affettuosamente Napoli con una personale e vivace versione di “All You Need Is Love”.

Cristina Massaro | Foto: Martina Esposito