Sicuramente non si può ignorare lo split che oggi ha acceso gli animi di tutto il mondo musicale italiano: di fronte ci sono i Verdena e Iosonouncane, il cantautore che nello scorso anno aveva rotto ogni schema con il suo album DIE. Chi va oltre nella musica ovviamente cattura l’attenzione di Alberto Ferrari, che già in un appuntamento acustico nel 2016 aveva omaggiato l’autore sardo con una cover di Tanca.
Pochi mesi fa una foto aveva sicuramente fatto pensare che qualcosa stava bollendo in pentola tra i Verdena e Iosonouncane: alla fine, dopo rumors e conferme, è arrivato lo split che vede la storica band di Albino eseguire Tanca e Carne, e Jacopo Incani, in arte Iosonouncane, riadattare Diluvio e Identikit.
L’incontro è una dichiarazione d’amore, un connubio preciso di disordini, i sound si mescolano, creando un risultato, a tratti straniante. È difficile parlare di questo album, perché in quattro pezzi c’è tutto, e in primis c’è musica.
Una delle cose che il disco fa evincere è la maniacale attenzione di tutti e due gli artisti al lato musicale, alla ricerca del suono che si esalta attraverso i testi. In questo caso non si assiste ad un omaggio vuoto, queste non sono cover o reinterpretazioni a vicenda dei brani, i quattro brani sono dei vestiti che cambiando il proprietario prendono una nuova forma.
Se proprio dobbiamo segnalare un pezzo bomba tra i quattro non possiamo non evidenziare Tanca, che in mano a Alberto, Luca e Roberta diventa un inno.
Da segnalare anche la scelta dei pezzi, che sono di assoluto valore anzi delle vere perle, sia da un punto di vista musicale che testuale.
“Batte scirocco sulle prore, batte alle porte e prende il mare” così Iosonouncane e i Verdena cantano in Carne, ma oggi ci sembra appropriato dire che a battere è il suono, una dimensione sonora tanto perfetta quanto disarmante. Sentire per credere, le parole da dire per descrivere l’opera sono poche, c’è tutto nei pezzi, e alla fine questo è l’effetto creato dall’incontro tra due giganti.
La musica oggi vince con una dimensione fatta di sperimentazione e innovazione.
In definitiva l’immagine più esatta per l’album è la consonanza spleen/split, il disagio esistenziale è rimandato alla natura degli artisti che hanno creato, seppur in quattro pezzi, una dimensione poetica e musicale.
Gianluigi Marsibilio
Tracklist
- Tanca
- Carne
- Diluvio
- Identikit