Luis Vasquez, impegnato nel progetto solista The Soft Moon dal 2010, torna col suo quarto LP in studio.
Dopo il feroce e complesso Deeper (2015), Criminal (2018) si afferma come una vera e propria confessione: un lavoro autobiografico, in cui l’artista comunica il proprio senso di colpa, il dolore causato da un’infanzia difficile.
L’album è aperto da “Burn” che, insieme a “Like a father”, si presenta ricca di accenti noise e dark wave anni ’80, scandita da un ritmo ripetitivo, esasperante e senza via d’uscita. “Choke” è spostata verso un sound electro-industrial e affronta questioni dure, del vissuto personale dell’artista.
Tra melodie martellanti, spiccano anche oscure composizioni ambient come “Give Me Something” e la conclusiva title-track “Criminal”. Infatti, anche se nel complesso si respira un’atmosfera violenta, cruda e poco raccomandabile, Criminal potrebbe intrigare e catturare un pubblico spesso digiuno da certe sonorità.
I temi delicati e che mettono in luce grandi fragilità sembrano apparentemente scontrarsi con le sonorità algide e meccaniche dei brani: in realtà ogni traccia è un grido d’aiuto che trova la forza per affermarsi servendosi di queste.
La debolezza non supera mai la consapevolezza raggiunta dall’artista: “It’s the way I cross the line, it’s the way I open, it’s the way to my decline, it’s the way I’m broken”.
Chiara Picciano