Di Nicola Conte sono fan da anni da quando gestiva il Fez a Bari e faceva il DJ di Acidjazz. Da Deejay a produttore, poi il passaggio A Blue Note con l’incontro con Gianluca Petrella e i loro esperimenti. Di Chiara Civello autrice e stinger di razza poliedrica e saudade che spazia tra il jazz la bossa nova e canzoni pop, sapevo meno, ma le partecipazioni di Imbimbo e Reumi Deodato Esperanza Spalding non davano spazio a cattive interpretazioni.
Pertanto vado al concerto – il 6 luglio a Roma Festival Eutropia a Testaccio – colmo di curiosità e aspettative.
Lo spettacolo inizia alle 10, il palco è grande e si sente bene. All’ex mattatoio romano di Testaccio, alle 10,00 il pubblico quieto e seduto accoglie freddamente questa novità. Una sessione di 12 cover di razza con band jazzistica di tutto rispetto. Sul palco oltre Chiara Civello voce (chitarra scopriremo poi), Nicola Conte, produttore del disco e per l’occasione chitarra, Pietro Lussu al pianoforte, Dario congedo alla batteria, Luca Alemanno basso e Daniele Tittarelli sax. Roba jazz fine, da auditorium.
Tanto per chiarire le cose sono vestiti bene, lei sublime da rivista di moda, oltre al limite in una serata da 30 gradi. Mi sono sbagliato è una serata da jet set.
Aprono con “Vieni via con me” di Paolo Conte, la gente si scalda, apprezza “avvicinatevi non c’è una forte distanza, il sotto palco è per ballare” la gente si sposta e riempie la platea fino alle transenne. Avanti con una ispanica “Que me emporta del mundo”, già Rita Pavone… a seguire “Io che non vivo senza te” (Pino Donaggio) poi una rivisitazione jazz di “Va bene così” di Vasco Rossi… tutte rese come se fossero state scritte da Cole Porter e suonate come standard jazz, in un locale della 42’esima strada. Poi “Con una rosa” di Vinicio Capossela e “Incantevole” dei Subsonica neanche le avessero scritte per Chiara.
Piccolo stacco e la performer imbraccia l’acustica e in solo esegue due versioni intime di “Il mondo” (Jimmi Fontana). “E penso a te” Mogol-Battisti, una versione meravigliosa e per me struggente di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo poi “Never Never Never”, non manca Gino Paoli “Senza Fine” ovviamente si chiude con “Metti una sera a cena” (Ennio Morricone) cantata meglio di Edda dell’Orso. Siamo d’un fiato Al bis altro omaggio: “Arrivederci” di Umberto Bindi…
e dire che l’aveva detto Chiara: “abbracciatevi e ballate”.
Un sogno!
Alla fine vai via dispiaciuto, ti prendono per l’anima spettacoli come questo. Vai via pensando che magari ne faranno un altro e che diavolo si potranno inventare, certo che Vasco Rossi alla fine non è male se lo canta una così.
E Boosta o Capossela? Avranno telefonato per dire grazie?
Conclusione?
Un grande serata di musica senza fronzoli, una voce che merita e un produttore che sa la sua.
Andateci con il vostro amore alle prossime date…
12 Luglio Up! Festival, 13 Luglio Suoni a Levante, 14 Luglio Nave de Vero in Jazz, 18 Luglio Marghera, 26 Luglio San Vito, 27 Luglio Sovereto Jazz, 24 Agosto Coccaro, 05 Settembre Benevento.
Non ve ne pentirete è Incantevole.
Daniele De Sanctis | Foto: Danilo D’Auria