“Bisogna bloccare con delle leggi l’esistenza di questi siti. Bisogna mettere l’etica al primo posto e lottare per difendere chi lavora nel modo corretto”, così esordiva Claudio Trotta della Barley Arts quando è scoppiata la bomba relativa al caso “secondary ticketing“.
Un fenomeno non solo italiano ma anche internazionale, e sono stati già diversi gli artisti che hanno voluto proteggere i propri ammiratori dalle truffe dei biglietti gonfiati. Adele infatti ha preso provvedimenti obbligando i fan a farsi riconoscere alle biglietterie per ritirare i ticket.
Gli Iron Maiden, invece, sono stati ancora più lungimiranti. Secondo quanto affermato dal manager della band, Rod Smallwood: “non vogliamo che i fans vengano fregati con biglietti contraffatti o che si trovino a pagare cifre esagerate su questi siti web“.
Che fare dunque? “Vogliamo implementare la vendita di biglietti nominativi digitali – ha specificato Smallmwood – questa semplice procedura riduce notevolemente la possibilità di rivendere i biglietti e, di conseguenza, di poter mettere in atto la frode, dal momento che il titolare del biglietto deve necessariamente presentarsi all’ingresso”.
Non solo, il management di Bruce Dickinson e soci lavorerà per assicurarsi che in ogni location sia disponibile un sistema paperless. Chi è in possesso di un ticket paperless dovrà presentare la propria carta di credito e carta d’indentità all’ingresso.
Inoltre, un altro aspetto da tenere in considerazione è quello di concedere l’acquisto di un massimo di 4 biglietti per persona a concerto. Dovrà essere riportato il nome del compratore sui biglietti cartacei e richiedere poi una verifica del documento in loco.
Ai fini di una maggiore tutela, la creazione di due team che in tempo reale possano monitorare le prevendite sul sito del fan club, e fornire supporto per eventuali problematiche legate all’acquisto.
Sabrina Spagnoli