Auditorium Parco della Musica LIVE REPORT NEWS

Niccolò Fabi una somma di piccole emozioni all’Auditorium Parco della Musica

Una festa partecipata e allo stesso tempo intima, che è il coronamento perfetto di questo nuovo percorso segnato dall’uscita dell’album “Una somma di piccole cose” che è stato accompagnato da soddisfazioni inaspettate

Ci sono serate speciali e concerti magici che segnano grandi traguardi. La sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica in SOLD OUT per Niccolò Fabi, è la splendida cornice di questo importante live per il cantautore romano.

Ad aprire questa splendida data, Fabi ha invitato Fraser Anderson, un collega cantautore irlandese che ha saputo attirare l’attenzione della platea e delle gallerie in attesa trepidante. Il talento e lo stile particolare di questo artista hanno conquistato tutti, regalandoci l’introduzione adatta a questo live.

Una festa partecipata e allo stesso tempo intima, che è il coronamento perfetto di questo nuovo percorso segnato dall’uscita dell’album “Una somma di piccole cose”, disco accompagnato da soddisfazioni inaspettate. Niccolò Fabi ha intorno a sé un’aura speciale, è davvero impossibile non essere rapiti ed inebriati da quell’atmosfera che probabilmente deve aver pervaso il salotto della casa di campagna in cui è nato tutto questo. E la sensazione è di essere stati invitati lì, a casa sua, e di avere avuto per due ore la chiave di accesso a questo posto segreto in cui tutto è iniziato.

A fare da scenografia un bel gioco di luci e le emozioni del pubblico, perché d’altra parte non serve chissà quale effetto pirotecnico quando l’essenziale sa arrivare dritto ai destinatari attraverso le note. Non è cosa ma è come. Direbbe lui. Non è tanto quale strumento si sceglie di utilizzare per arricchire un live ma è come Fabi sa donarsi in modo naturale e per nulla artefatto alle persone che lo seguono.

Sul palco con lui una giovane e talentuosa band composta da Damir Nefat, Filippo Cornaglia, Matteo Giai e Alberto Bianco (cantautore che vi consigliamo di tenere sott’occhio).

La scaletta inizia con sei dei nuovissimi brani contenuti in “Una somma di piccole cose”, e sorprende vedere come la risposta del pubblico sia partecipata nonostante l’album sia uscito da solo un mese. Si sa che in genere le persone sono più affezionate al repertorio passato perché i brani hanno avuto tempo di entrare nei propri ricordi speciali. La magia di questo album è la velocità in cui il pubblico è riuscito ad amarlo. Un album che parla d’amore ma anche di protesta verso un mondo che non si occupa abbastanza del proprio pianeta, nato lontano dalle logiche commerciali e discografiche e che ha avuto anche la soddisfazione di entrare nella classifica dei dischi più venduti per una settimana.

Il pubblico fa sentire tutto il proprio calore alla fine di questi sei brani che si concludono con Niccolò Fabi al piano mentre suona “Una mano sugli occhi”: una poesia d’amore onesta, matura e disarmante che trova l’approvazione e l’applauso scrosciante dell’Auditorium. Subito a seguire parte l’amarcord con “Ostinatamente”. Mentre “Un negozio di antiquariato” lo fa con duetto speciale invitando a cantare il pubblico. Siamo sulla via delle emozioni forti quando arriva “Ecco” per cui non servono parole introduttive, è il brano dedicato alla piccola Lulù. Non manca mai poi, il sostegno ai Medici con l’Africa Cuamm ricordato attraverso la canzone “Sedici modi per dire verde”.

Un anno fa Niccolò Fabi era accompagnato dagli amici storici Gazzè e Silvestri in un tour che ha attraversato tutta l’Italia e che ha segnato il 22 maggio una data speciale all’Arena di Verona, che Fabi ricorda con molto affetto e in cui dice di essersi sentito non solo apprezzato ma anche capito.  Aveva appena fatto due suoi brani “Solo un uomo” e “Costruire”. Riproponendoli in questa serata il pubblico romano lo ha ringraziato con un’emozionante standing ovation subito dopo “Costruire”, quella che a detta di tutti è una delle più belle canzoni degli ultimi vent’anni.

Niccolò Fabi è per tutti noi amanti della buona musica è un barlume di speranza, è la rassicurazione che c’è ancora spazio per un album che nasce da un’artista che è riuscito a rimanere a suo modo “indipendente” anche dopo venti anni di onorata carriera. Vent’anni in cui il suo talento è stato spesso ingiustamente sottovalutato e che finalmente oggi sta trovando la strada per far raggiungere quell’inconfondibile cifra stilistica anche alle orecchie che in questi anni sono state più distratte.

La serata si conclude con il pubblico sotto palco, due bis e tante vibrazioni positive.

Marta Croce | Foto di Giusy Chiumenti

Set list:

  • Una somma di piccole cose
  • Ha perso la città
  • Facciamo finta
  • Filosofia Agricola
  • Non vale più
  • Una mano sugli occhi
  • Ostinatamente
  • E’ Non è
  • Il negozio di antiquariato
  • Ecco
  • Sedici Modi Di Dire Verde
  • Oriente
  • Vento d’estate
  • Giovanni sulla terra
  • Solo un uomo
  • Costruire
  • Offeso
  • Lasciarsi un giorno a Roma

BIS

  • Vince chi molla
  • Aeroplano (Bianco)
  • Una Buona Idea

Secondo BIS

  • Lontano da me