Appena uscito Same Game, brano dal sound trip hop – elettronico che racconta del gioco perverso del potere in cui propaganda e finanza sono principali attori del perpetuo meccanismo distruttivo dei conflitti, in cui non ci sono mai vincitori.
Il brano si sviluppa in poche frasi ripetute ciclicamente, come da una radio libera in un corpo musicale dall’impronta elettronica, minimal (la firma inconfondibile di Moloto), che decolla poi in un’invocazione d’amore, nucleo del pezzo, con la particolarità e la dolcezza della voce di Babskin.
Same Game esce con l’etichetta Aida Music. Scopriamo qualcosa in più su Moloto.
– Quando nasce Moloto?
Moloto nasce come progetto nel 2020. Avevo voglia di realizzare un progetto elettronico, esplorare tutte le sonorità che avevo avuto modo di inserire in alcuni progetti a cui avevo partecipato. Come produttore ho realizzato moltissimi progetti in ambito pop e rock, da 16 anni produco un progetto folk, ed avevo la voglia di fare un musica che potesse essere un unione di suoni sintetici a strumenti a corda anche tradizionali, ho iniziato a sperimentare con i suoni produrre i primi brani, poi con la voce di Babskin il quadro mi è sembrato completo.
Babskin nasce nel 2001 come mia identità digitale, con questo pseudonimo ho iniziato a scrivere poesie e esplorare il mondo in maniera sperimentale in rete, attraverso la scrittura la fotografia e la musica.
Nel 2020 insieme a Moloto, produttore di questo progetto ho voluto esplorare le sonorità elettroniche come una sorta di quarta dimensione. Abbiamo fatto un complesso lavoro di ricerca sulla mia timbrica durata oltre tre mesi, per poi approdare ad un risultato che ci ha affascinati entrambe.
Babskin diventa quindi principalmente voce e parole all’interno di questo progetto che ha come naturale evoluzione la realizzazione di un live che sia un’esperienza nuova per il pubblico.
– Cosa confluisce in questo nuovo progetto?
In questo nuovo progetto confluiscono le nostre due personalità e le nostre precedenti esperienze artistiche, comuni ma soprattutto individuali, ognuno di noi ha un bagaglio di viaggi e di incontri molto grande, e due visioni che confluiscono in una unica riflessione pur essendo due persone diverse. Non a caso si tratta di un progetto di featuring. Per aggiungere l’ultima parte di risposta, possiamo dirti che confluiscono, a causa di un comune amore per le contaminazioni, anche le partecipazioni di altri artisti e performers che andranno a completare l’idea del live che abbiamo in mente.
– Che ruolo ha o deve avere la musica oggi?
La musica ha da sempre il “ruolo” di accompagnare noi esseri umani fin dal battito del cuore della madre nel ventre. La musica è il ritmo, la colonna sonora che scegliamo per la nostra vita, ci accompagna, definisce alcune delle sue tappe fondamentali e in alcuni casi ci può portare crescita, consapevolezza che sia essa razionale o più profonda. Perché la musica è un linguaggio universale che attraversa i confini, che può unire le persone.
– Come nasce il vostro sodalizio artistico e cosa portare singolarmente?
Il nostro sodalizio inizia nel 2013, per la realizzazione della colonna sonora di un festival internazionale a Macao. Prosegue poi con la collaborazione nella produzione di alcuni artisti. Siamo una coppia artistica ma viviamo le nostre individualità in maniera molto forte, le esperienze che viviamo singolarmente vengono ad arricchire il nostro linguaggio comune.
– Parlateci di Same Game…
Same Game è una canzone contro ogni guerra, che è la forma più terribile in cui il potere esprime la propria disumanità. Sentivamo l’urgenza di abbracciare un sentimento forte, di cambio di rotta che da sempre ha avuto la musica come principale rappresentanza. I brani del disco parlano di temi universali, perché guardare all’umanità come un insieme anziché alle individualità, pensiamo sia parte del nostro linguaggio.