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Ministri. Il rock di (una) nuova generazione

Non poteva essere che sold out, dopo due anni di attesa. I Ministri tornano sul palco: nuovo album, nuovo tour

Milano, Alcatraz, 4 Novembre 2015.

Non poteva essere che sold out, dopo due anni di attesa. I Ministri tornano sul palco: nuovo album, nuovo tour.

Il trio milanese ha presentato il 18 settembre il quinto album, Cultura Generale, registrato a Berlino (quasi totalmente in presa diretta) negli studi della Funkhaus e curato da quel Gordon Raphael produttore degli Strokes, Regina Spektor e molti altri.

“Cultura Generale parla semplicemente delle nostre vite” racconta la band. Ma verrebbe da dire che non racconta solo le esperienze dei tre musicisti, motivo per cui l’Alcatraz di Milano è piena, fin quasi a esplodere. Forse per la prima volta da anni, quella generazione di giovani nata tra gli anni ’80 e ’90 ha trovato della musica, dei testi, in cui riconoscersi, in cui rivedere il proprio vissuto, potendolo finalmente gridare sulle note arrabbiate di brani rock.

Il concerto inizia alle 22. Il palco è avvolto da un effetto di fumo appena rischiarato dalle luci rivolte verso gli artisti… Quella nebbia leggera che crea l’atmosfera giusta e sembra polvere… Perché è così che si apre il concerto: Cronometrare la polvere seguita da Balla quello che c’è. Una partenza che rende omaggio proprio all’ultimo album.

Subito dopo, le note di Comunque scaldano il palco e la voce di chi grida fuori quel testo che non è possibile non sentire, almeno un po’, come proprio.

Tra chi salta e balla scatenandosi e chi ascolta rapito le parole, la band chiede più volte al pubblico: “Come state?”. Potrebbe sembrare una cosa insignificante, ma invece è una domanda che sottolinea ancora una volta la vicinanza al pubblico e alle sue emozioni.

La scaletta corre talmente veloce, che quasi non ci si accorge del tempo che passa. Alberi, Idioti, Sole, Porte, Mammut, Sabotaggi, Non mi conviene, Spingere, Macchine Sportive… Un salto nel passato più amato con Tempi Bui e poi Palude, Vivere da Signori, Bel Canto, Noi Fuori, Diritto al Tetto, Abituarsi alla Fine, Sono Fatto di Neve.

A mezzanotte si riaccendono le luci sul pubblico, dopo i saluti e un finale strumentale. Un concerto da vivere, almeno una volta.

Chiara Floridi | Foto: Martina Dalla Mora