INTERVISTE

L’Officina della Camomilla, Palazzina Liberty

Convince “Palazzina Liberty”, il primo disco di soli inediti de L’Officina della Camomilla

DISCO: PALAZZINA LIBERTY
BAND: L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA
LABEL: GARRINCHA DISCHI/PANICO DISCHI
ANNO: 2016

Primo album di inediti per i milanesi doc L’Officina della Camomilla, alias il sestetto formato da Francesco De Leo (chitarra, tastiere, voce), Marco Amadio (basso), Simone Sproccati (chitarra), Loris Giroletti (batteria), Roberto Redondi (tastiere e synth) e Fausto Cigarini (violino e chitarra).

A distanza di tre anni dal primo affaccio discografico della band, a cui seguono oltre cento concerti in Italia e un tour estero, “Palazzina Liberty” è il primo album di soli inediti de L’Officina della Camomilla, scritto, prodotto, suonato e arrangiato dal frontman Francesco De Leo.

“Delle città importanti mi ricordo Milano, livida e sprofondata per sua stessa mano”: così la band lombarda rende omaggio alla propria creatura, con una citazione di Ivano Fossati in seconda di copertina da cui viene facile rubare l’aggettivo “livido” per descrivere le atmosfere e le sonorità di queste interessantissime tredici tracce a cavallo tra rock e noise.

“Palazzina Liberty” si apre con l’onirica, sfuggente e suggestiva “Intro Omni”, per poi passare alla title track: un po’ Joy Division, un po’ Sonic Youth, l’abile martellamento del ritmo è trascinante e piacevole. Una mazurca sperimentale e un po’ rock niente male è “Mio fior pericoloso”, che comincia a far intravedere lo sperimentalismo e l’inventiva di questo originale sestetto nordico nostrano.

Pezzi come “Soutine Twist”, simil filastrocca raffinata e folk, rendono L’Officina della Camomilla un gruppo estremamente istrionico e particolare, molto curiosi da ascoltare e da capire.

Violini e sintetizzatori la fanno da padroni in pezzi accattivanti come “Noise sull’oceano”, ovvero l’esempio che detta legge su come i brani strumentali riescano particolarmente affascinanti a De Leo e soci.

“Palazzina Liberty” è un disco che ha saputo reinventare taluni vecchi standard musicali e che ingegnosamente ne ha introdotti degli altri, un po’ nel rispetto e un po’ no – per fortuna – della lezione underground inglese e americana degli anni novanta.

Francesca Amodio

TRACKLIST:

  • INTRO OMNI
  • PALAZZINA LIBERTY
  • UNDERPASS
  • PENELOPE
  • EXIT
  • MIO FIOR PERICOLOSO
  • TRIANGOLO INDUSTRIAL
  • EX – DARSENA
  • MACCHINA METALLICA
  • SOUTINE TWIST
  • NOISE SULL’OCEANO
  • SIGNORA DEL MARE
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