Da oggi in tutti gli store digitali esce, per mano della storica CRAMPS e ARTIS Records, un bellissimo lavoro a spasso tra canzone d’autore e cinica ironia, il tutto smitizzando il mostro delle attuali dinamiche sociali che che sembra avere un unico nome: la crisi. Si intitola “Lo Scapolo“ ed è il primo disco di inediti del cantautore umbro Matteo Schifanoia. Non a caso il brano più trainante del disco recita “Crisi Rock” ed in rete il video ufficiale del singolo ha come title track del disco: “Lo Scapolo”. Come a dire che in tempo di crisi anche l’amore paga pegno? Lo scopriremo solo vivendo… per ora ci fermiamo all’ascolto di questo nuovo lavoro della giovane scena cantautorale italiana, un disco che diverte e sottilmente lascia riflettere. Il solito connubio/scontro tra ironia e palati fini. L’esordio di Matteo Schifanoia non poteva passare inosservato per i lettori di Qube Music!
Matteo Schifanoia si nasconde dietro la letteratura dell’assurdo o è uno strumento affilato contro la banalità?
Matteo Schifanoia vorrebbe non nascondersi perché pensa che quando si fa arte ci si debba mettere a nudo invece di nascondersi, però mi rendo conto che non è scontato, spesso ci si autocensura. Invece per quanto riguarda lo strumento affilato: è una bella immagine, sì, potrebbe essere anche così, aggiungerei anche contro la noia.
Ci piace l’espressione “CANTASSURDAUTORE”. Che significa di preciso?
Io compongo tutti i testi e le musiche delle mie canzoni, quindi potrei definirmi un cantautore. Però “cantautore” è un termine molto generico ed io ho sempre sentito l’esigenza di personalizzarlo, di adeguarlo a quello che facevo: la maggior parte dei miei testi rappresentano situazioni al limite dell’assurdo, inteso come assurdo del quotidiano della vita, da qui cantassurdautore.
Il primo video: “Lo Scapolo”: un divertentissimo camera car, affianco a te che guidi non c’è nessuno ovviamente. Ma dietro? Di chi è stata l’idea?
L’idea è del mio amico nonché bravissimo regista Alberto Fabi. Mentre lo scapolo procede per la sua strada alla ricerca dell’anima gemella o della sua solitudine, dietro di lui succede di tutto, ma lui si accorge poco di quello che sta succedendo appunto perché concentrato nella sua ricerca.
Nell’era di tutta questa affannosa ricerca di trasgressione e novità, il tuo disco profuma di sonorità classiche, da ritmi latini ad andamenti swing… e tanto altro. Come mai questa scelta?
È stata una scelta dettata dal tema delle canzoni e quindi dai testi, loro mi hanno suggerito le sonorità ed il genere musicale da adottare di volta in volta. Poi personalmente penso che oggi la cosa più trasgressiva e nuova sia riuscire a scrivere una bella canzone.
A questo punto non posso che chiedertelo: sei fidanzato o sei scapolo? Come a dire: sei coerente con quel che canti o sei uno che predica bene e razzola male?
Potrei anche essere uno che predica male e razzola bene. Diciamo che quando ho scritto questo album ero pienamente e consapevolmente scapolo. Per il resto ti prego, permettimi di non scoprire le carte che sennò il gioco finisce subito.
P.T.