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Le pagelle di Sanremo, dopo la seconda serata. Chi sale e chi scende…

La seconda serata di Sanremo prende avvio con maggiore carica e minori problemi tecnici. Alcune performance ne hanno giovato, vediamo dunque chi sale e chi scende nella nostra personale classifica:

Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me voto 10:
Se nella prima serata ci aveva convinto, ieri la Bertè ci ha entusiasmato… è stata semplicemente fantastica. Più decisa e potente ci ha regalato un’esibizione da brividi che ha conquistato il pubblico dell’Ariston e quello a casa. Standing-ovation più che meritata. Brava Loredana! Inoltre, la canzone nella sua semplicità ha un’impatto devastante… Esplosiva!

Daniele Silvestri & Rancore – Argentovivo voto ½: La batteria di Fabio Rondanini degli Afterhours unita alla suggestiva esibizione di Silvestri e Rancore seduti su dei banchi di scuola, confermano le buone impressioni della vigilia. E’ il pezzo più bello e diretto. Teatrale e grandioso!

Ghemon – Rose Viola voto: 8 ½
Meno convincente della prima serata, ma Ghemon c’è! Elegante, sinuoso come un gatto e ben presente sul palco.

Nek – Mi farò trovare pronto voto: 7 ½
Tutti lo criticano ma lui procede di gran lena. Perché se Sanremo è Sanremo, Nek è Nek! O forse è Dorian Gray…

Negrita – I ragazzi stanno bene voto: 6 ½
Vanno via senza incertezze e con mestiere, confermando le impressioni della prima serata. Esibizione più corposa e precisa.

Arisa – Mi sento bene voto: 6
Arisa che stecca è già di per sé un evento, ma lei è brava e recupera, e il suo musical pop-kitsch dà un tocco di colore al Festival.

Paola Turci – L’ultimo ostacolo voto: 6
Un po’ incerta la sua performance, troppo lineare e non sempre in tono. Resta la sua innegabile eleganza.

Il Volo – Musica che resta voto: 5
Vestiti da teenager cantano bene con il loro timbro made-in-italy da esportazione. Programmati ed in corsa per la vittoria finale.

Ex Otago – Solo una canzone voto: 5
La voce scivola nuovamente sulla zeppola tipica di Jovanotti. La performance è più convincente rispetto a quella della prima serata, ma in ogni caso ci si aspettava da loro molto di più. Snaturati in un brano ibrido-pop. Ma non erano un gruppo indie?

Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta voto: 4 ½
Confermano quanto già espresso: un duetto adolescenziale ben congeniato e che funziona. Belle le voci, ma nulla di più.

Achille Lauro – Rolls Royce voto: 3… ma nel dubbio anche 10
Confermiamo quanto già detto: “Rolls Royce” è una brutta canzone, ma ci proietta con la memoria a “Vita spericolata” di Vasco Rossi. Pertanto, o Achille Lauro merita un 3 oppure va premiato con un 10 come nuovo geniale erede del Blasco nazionale.
E’ un flop o un camaleontico animale da palcoscenico 2.0? Solo la storia potrà risponderci: potrà confermare o smentire ogni giudizio su di lui. Nel frattempo lo bocciamo.

Einar – Parole nuove voto: 3
C’è poco da dire anche dopo la seconda esibizione. Pezzo fiacco e poco incisivo.