L’attesa è finita. Il Postepay Rock in Roma ha aperto i battenti e la stagione estiva della musica romana ha avuto ufficialmente inizio.
A rompere il muro del silenzio e a cercare di riscaldare l’atmosfera, ci hanno pensato i DiSco ZoDiaC, vincitori del Premio Speciale della Giuria del Postepay Rock in Roma Factory dello scorso anno. Visibilmente emozionati, Alessio Modica (voce e chitarra), Lorenzo Lambusta (chitarra) Marco Pula (batteria) e Jacopo Pisu (basso) hanno presentato finalmente il loro EP: Linda e i suoi difetti.
Gli occhi al palco però sono rivolti per un gruppo britannico che, inaspettatamente, ha conquistato velocemente il consenso del pubblico. Basti pensare che An Awesome Wave (il loro disco di debutto) è stato pubblicato nel 2012 e il più recente This Is All nel settembre 2104. Così, quando poco le 22.00 il cambio luci del palco annuncia l’entrata in scena degli Alt-J, i 6500 presenti accolgono Joe Newman (chitarra/voce), Gus Unger-Hamilton (tastiere) e Thom Green (batteria) con calore ed ovazioni. Che sia per veri fan o per curiosi o semplici accompagnatori, nessuno dovrebbe perdersi un live del trio di Leeds.
Sarà stata la location, sarà stata l’ansia per l’inizio, sarà stato che l’atmosfera era carica di tensione, ma quando Hunger of the Pine ha scandito l’inizio, tra luci dai geometrici, l’ansia si è sciolta e il concerto è andato esattamente come doveva andare: perfetto sotto ogni punto di vista. Alt-J, il delta del cambiamento: ecco a cosa abbiamo assistito ieri sera. Un cambiamento già annunciato dalla volontà di non sostituire Gwil Sainsbury che lo scorso gennaio ha abbandonato il gruppo o come quello di collaborato con la tormentata Miley Cyrus, scelta che non è stata propriamente ben accolta dai loro fan.
C’è stata una sorta di alchimia tra gli artisti, il pubblico e la location, avendo come sottofondo questo sound misto di indie rock e pop e alternative rock. Fitzpleasure, Something Good e Left Hand Free continuano a scandire il tempo che passa, un tempo che in questa serata è stato tutto per noi, una pausa dalla frenesia di tutti i giorni, una pausa dai tormenti, dalle ansie e dalle preoccupazioni, dai dolori e dai malumori.
Questi sono gli Alt-J: un momento di sospensione per trovare noi stessi e darci il tempo di trovare il nostro equilibrio, ma anche quello di voltarci indietro con malcelata nostalgia. Non rimorso per quello che non è più, ma speranza di poterlo nuovamente ritrovare, se non qui magari altrove.
Non so se a torto o a ragione, ma ormai il mondo li ha etichettati come i nuovi RadioHead. Sinceramente mi piace pensare che non sia così: mi piace pensare che siano solo tre ragazzi che cercano di reinventare qualcosa che ricorda qualcos’altro.
Avendo all’attivo solo due dischi, le tracce si sono susseguite velocemente, lasciando il pubblico quasi in apnea quando ancor prima della mezzonotte il trio si ritira dietro le quinte dopo averci regalato Breezeblocks.
Un buon inizio quello di ieri sera per il Postepay Rock in Roma, ma è solo l’assaggio: ci sarà tempo per far tremare il suolo capitolino. Il secondo appuntamento è fissato per domani, martedì 16 Giugno con gli Slipknot; apriranno il concerto At The Gates e Temperance. Non mancate!
Set List Alt-J
Hunger of the Pine
Fitzpleasure
Something Good
Left Hand Free
Dissolve Me
Matilda
Bloodflood
Bloodflood Pt. 2
Ripe & Ruin
Tessellate
Every Other Freckle
Taro
Warm Foothills
The Gospel of John Hurt
Lovely Day (omaggio a Bill Withers)
Nara
Leaving Nara
Breezeblocks
Samanta Di Giorgio | Foto: Danilo D’Auria