Quando la musica torna a coprirsi di simbologia e non di ermetiche finzioni filosofiche. Dietro il pop di Micaela Battista c’è la simbologia epica di forti tonalità scure di rock firmate dal suo alter ego Silversnake Michelle. Che poi sfido chiunque a metter su l’ascolto di questo nuovo disco senza portare a casa un cesto di domande a cavallo tra filosofia e sensazioni intime e personali. Si intitola “Her Snakeness”, seduce come lei e graffia allo stesso tempo… come lei… per il resto torniamo a convenire con la voce di popolo che pensa che una simile opera sia svalutata e costipata con scomodi sacrifici in una forma disco. Probabilmente, dal teatro alla lirica, avrebbe più senso portarla in scena e farle contaminare l’aria circostante. In somma un disco importante per la Battista. Adesso nasce la curiosità di scendere tra le righe:
– La simbologia dei serpenti. Questa è la mia prima domanda…
Il serpente ha una simbologia forte. Un animale che, pur avendo moltissime limitazioni fisiche (non ha arti, è sordo) ha sviluppato altri sensi e si è adattato anche ad ambienti difficili; come se ci insegnasse che i limiti non esistono, sono solo quelli che la nostra mente crea.
Un animale che spesso fa paura, è temuto.
Un animale freddo, solitario, che basta a se stesso.
Un connubio di forza, sensualità, sessualità e prepotenza; un simbolo di rinascita, cambiamento e immortalità in contrasto con il significato attribuito dalla nostra cultura: il peccato e la tentazione.
– E poi arriviamo al titolo: “Her snakeness” che significato visionario ha?
È la divinizzazione “umana” di questo animale. Un controsenso. Un concetto pregno di contrasti e contraddizioni come la simbologia legata al serpente.
Rappresenta l’incapacità umana di comunicare pur essendo un animale sociale.
– Un disco ricco di contraddizioni se con questa parola vogliamo parlare di cambi di rotta. Insomma…mille vesti…come mai? Sei alla ricerca di una direzione precisa?
Si sono ancora alla ricerca. “I still haven’t found what I’m looking for….” citando gli U2.
Ho voluto esplorare i meandri più oscuri e profondi di me stessa, ma penso di non essere ancora arrivata al nucleo. Il senso della mia vita sta in questo, conoscermi, scoprirmi per poi innamorarmi di me stessa. Per ora sono ancora nella prima fase.
– Beh a questo punto facciamo qualche nome di qualche musa ispiratrice…di italiani per esempio
Muse ispiratrici italiane? Beh si te ne cito 3 Leda Battisti, Grazia Di Michele, Gerardina Trovato. Queste tre donne hanno una carica passionale ed emozionale pazzesca. Poi le ispirazioni sonore arrivano invece da rock british anni 70 o grunge anni 90.
– E quanto teatro c’è dietro la tua musica?
Moltissimo. Nasco da lì ed è la mia passione fin da quando ero una bimba. È la rappresentazione della musica e non riesco a immaginarle e tantomeno viverle scisse. Così come le immagini, i profumi ecc.; non esistono senza musica e viceversa. È un mio limite forse, ma non riesco a viverla se non con tutti e 5 i sensi.
– Ora prendiamo tutto questo lavoro e traduciamolo nel linguaggio comunicativo di oggi. Secondo te a chi è in grado di parlare “Her Snakeness”?
A tutti. Non parla di storie specifiche. Parlo delle ansie, delle paure e delle domande che ciascun essere umano si pone da sempre. Nulla di nuovo. Solo lo dico a modo mio e do la mia visione e un mio senso a questa cosa affascinante, misteriosa talvolta surreale che è la vita.
P.T.