Era iniziata un po’ in sordina questa seconda edizione del Nessun Dorma, quasi piacione quasi sornione, in un giovedì che si alternavano le nuvole, la pioggia e il sole, ma poi questo festival ha cominciato a fare numeri importanti anche grazie ad una organizzazione perfetta.
Ci siamo fatti una chiacchierata con un po’ di artisti che ci hanno rilasciato interviste simpatiche e anche curiose ma soprattutto artisti che hanno dimostrato sul palco di saperci fare. Nella prima giornata c’è stata l’apertura di Frank Polucci, che giocava in casa il quale ci ha detto “La seconda edizione del Nessun Dorma è bella per me come è stata la prima, giocare in casa è sempre emozionante, Frank Polucci oggi è una evoluzione di un percorso che ho iniziato tanto tempo fa con due gruppi della zona.”
Poi è stata la volta de La Sonda, i Fiori di Cadillac e i Voina Hen. Nella serata del venerdì ci siamo visti un bel trio rock di artisti alcuni dei quali vecchie conoscenze come Ilenia Volpe e Giancane, Macchina del Fango e Sick Tamburo.
Ilenia Volpe è una cantautoressa rock che sta portando in giro in tour il suo ultimo lavoro in studio e dal vivo ha tirato fuori proprio una bella grinta. “Ci tengo, ci ha detto, a poter essere naturale, grezza e seguire quella piccola ma bella strada del rock d’autore al femminile, io che considero una artista come Carmen Consoli una grandissima, credo che in Italia ci sia ancora molto spazio per progetti così.”
Poi è stata la volta di Giancane, eh sì proprio lui, la chitarra del Muro del Canto che quando non si veste di nero è Giancane, un po’ rock, un po’ folk, un po’ strambo e demenziale ma unico nel suo genere. Giancane è uno spasso e una forza della natura dal vivo, i suoi pezzi ironici e taglienti sono spesso lo specchio della vita e dell’assurdo, specialmente nei luoghi comuni che Giancane riesce a cantare in maniera magistrale. Poi nelle giornate di sabato e domenica il festival si è riempito come non mai perché beh era arrivato il momento del Teatro degli Orrori e dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il resto è storia. Quindi ci vediamo alla prossima edizione.
Giuliano Girlando | Foto: Denise Esposito