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I Viito fanno “festa” a Catania: il report dell’ultima tappa del tour

Il racconto del concerto all’Ecs Dogana Club con il quale la band romana d’adozione ha chiuso il “Troppoforte tour”

Lo scorso 16 marzo, nella suggestiva nuova cornice dell’Ecs Dogana Club di Catania, è andato in scena il concerto dei Viito. La tappa catanese, l’ultima di un tour che ha visto il duo live nei principali club italiani per presentare l’album di debutto “Troppoforte”, è un concentrato di emozioni tale da conquistare pubblico e critica.

Lo spettacolo ha inizio alle 22:45 circa sulle note di Esami: on stage sono in cinque, ma il centro della scena è tutto per Vito e Giuseppe dal cui connubio è nato il fenomeno musicale chiamato Viito.

Subito dopo è la volta di Troppo forte, brano dal quale – eccezion fatta per uno spazio – prende il titolo il disco d’esordio. Un rapido elogio a Catania da parte di Vito e via con Cerco l’estate – una filosofia di vita per il frontman che domina il palco in pantaloncini nonostante la fredda serata invernale – e Mondiali: questo brano rappresenta il punto di rottura del live che diviene un concerto da sing-along a tutti gli effetti grazie all’Inno di Mameli.

La doppietta Tempi Migliori e Compro oro poi rappresenta uno dei momenti più alti dello spettacolo: da un lato la fotografia dell’Italia vista dagli occhi di giovani alle prese con le difficoltà e le contraddizioni dei nostri giorni, dall’altro il moto di entusiasmo e rivincita che la generazione sta silenziosamente coltivando.

I decibel ormai sono alle stelle e dopo Una festa e Non succederà più è la volta del momento cover: “Chi se li ricorda gli Afterhours?” chiede Giuseppe prima di intonare Lasciami leccare l’adrenalina, mentre Vito e la band rendono omaggio a Battisti con un riarrangiamento di Con il nastro rosa. In mezzo Sistema solare, il nuovo inedito non ancora disponibile in streaming, ma che il duo canta in ogni tappa di “Troppoforte tour”.

I Viito fotografano e raccontano con ironia e originalità i nostri giorni e le loro contraddizioni alternando ritornelli graffianti – vedi Industria Porno (“Tu lo sai non mi piace questa età, Instagram e Lexotan… Se facciamo l’amore, l’industria porno muore”) a brani che nella loro semplicità risultano toccanti (Lisbona).

C’è tempo per il bis dei singoli Tempi migliori e Compro oro prima di mettere il punto esclamativo a questo live. Attesissima da tutti, infatti, Bella come Roma – che rappresenta un instant cult della scena musicale italiana –  chiude un live (e un tour) da applausi.

L’incontro tra Giuseppe e Vito, insomma, ha dato vita a una penna in perfetto equilibrio tra cantautorato e nuovo indie-pop italiano capace di brani dalla forza comunicativa che non passa inosservata e che viene amplificata nello show live.