LIVE REPORT

I Ministri, live @ Alcatraz

Alle 22.00 una serie di colpi di cassa e rullante annuncia l’arrivo de I Ministri sullo stage dell’Alcatraz che aprono, il loro appuntamento milanese, con Spettri e Crateri, dal nuovo disco Fidatevi, due brani che sono cuciti su misura sul pubblico: le intenzioni sono chiare e non ci si può permettere nessuna pausa. Bisogna prepararsi a sudare e sgomitare perché in sere come questa abbiamo la possibilità di sentirci più vivi.

Ed eccola puntuale Comunque che innesca una cavalcata di pezzi storici, che ognuno di noi ha legati, in maniera più o meno indelebile al cuore.

La loro capacità musicale e artistica è stata incredibilmente spiccata nella costruzione di un album e un tour che li innalza sempre di più e mostra come siano una vera punta di diamante di tutta la scena musicale italiana.

Il trio milanese ha la capacità di creare degli squarci di intensità, tutti irrobustiti dal loro rock muscoloso e ruvido, in grado di emozionare e allo stesso tempo accendere anche i cuori più freddi.

Le loro scelte musicali e di palco puntano tutte alla solidità e alla concretezza, poche chiacchiere ma tanta tanta musica.

I Ministri prendono per mano il loro pubblico e ci trascinano senza mezzi termini, dentro un ballo sudato e stropicciato con pezzi cantati al cielo come Spingere o Noi Fuori.

«Milano, fatevi un applauso» grida Divi dal palco, introducendo per Fidatevi sul palco l’immenso Mauro Pagani, che ha prestato il suo violino anche in fase di registrazione. Nell’encore il gruppo è risalito sul palco per far consumare le corde vocali a tutti gli spettatori.

Un concerto del genere porta a farsi tante domande e ci fa capire che l’etichetta del gruppo semplicemente energetico e rabbioso è stretta per I Ministri.

Il grandissimo numero di persone accorso alla data milanese sta ad indicare che il percorso della band è complesso, variegato e lo possiamo vedere dalle tante facce diverse presenti nel parterre, tutti con una storia diversa, delle passioni in comune forse ma tutti sono con lo sguardo fisso sul palco. Guardano tutti la band con fiducia perché con loro sulla scena, anche fidarsi della musica rock italiana è più facile

Tracklist

  1. Spettri
  2. Crateri
  3. Comunque
  4. Idioti
  5. Usami
  6. Un dio da scegliere
  7. Non mi conviene puntare in alto
  8. Spingere
  9. Memoria breve
  10. Tra le vite degli altri
  11. Il bel canto
  12. Tempi bui
  13. Dimmi che cosa

Encore:

  1. Fidatevi
  2. Noi fuori
  3. Una palude
  4. Diritto al tetto
  5. Abituarsi alla fine

 Simone Valente | Foto: Davide Visca