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EPO: Enea [Recensione]

Artista: EPO
Album: Enea
Etichetta: Soundfly
Data di rilascio: marzo 2019

Diciannove anni e non sentirli e – se ci pensate – a diciannove anni si è poco più che maggiorenni, nel pieno della vita e della vitalità. E’ l’età in cui, sovente, si decide il proprio futuro.

Diciannove, tanti sono gli anni di attività degli EPO, in una formazione ormai stabile, e cinque i dischi all’attivo. Ad eccezione di un EP (Serpenti), pubblicato nel 2016, erano sette anni che gli affezionati attendevano un nuovo disco.

La lunga attesa è stata ripagata.

Enea è un eroe, figlio di Afrodite, dea della bellezza. Ed in effetti questo disco di bellezza ne ha tanta, a cominciare dai testi – tutti scritti da Ciro Tuzzi (ad eccezione di “Ombra si’ tu”, di Canetti – Valente, canzone del 1925 diversamente arrangiata) – che sono quasi un libro di poesie; gli arrangiamenti (curati da Daniele Tortora “ilMafio”, EPO, Rodrigo D’Erasmo e Roy Paci); l’apporto musicale di Roy Paci (fiati) e Rodrigo D’Erasmo (archi), per finire all’amalgama sonora che ormai caratterizza la band.

La lingua scelta per i testi è il napoletano, lingua che rende pienamente il senso e la poesia.

“Si ogni cosa
‘A sentessemo comme si fosse
‘A primma vota
Tutto chello che dessemo fosse
Fatto p’ammore
Pure sulo pe’ n’ora”

[Se ogni cosa
La sentissimo come se fosse per la prima volta
Tutto quello che daremmo sarebbe fatto per amore
Anche se solo per un’ora]

L’album si apre con “Addò staje tu” (dove sei), una persona delusa dal suo passato cerca di ricominciare a vivere, partendo da zero, accompagnata da una presenza silenziosa ed empatica

“A primma vota” (la prima volta) ci esorta a vivere il nostro quotidiano, come se fosse sempre la prima volta, per (re)imparare ad ascoltare le nostre emozioni.

“Dimmello mò” (dimmelo adesso) è un tuffo nel passato, ai tempi della adolescenza. Quando si cercava, anche inconsapevolmente, di costruire il proprio futuro. Come siamo diventati? Abbiamo realizzato i nostri sogni?

“Damme na voce” (dammi una voce) ci parla d’amore. Della ricerca degli occhi dell’altro. Dell’ardore che ci prende quando iniziamo una nuova storia.

L’album si chiude con “Appriesso ‘e stelle” (seguendo le stelle), brano che parla della condizione di emarginato che vive chi ancora sogna e spera in un mondo migliore.

Gli arrangiamenti, rispetto al passato, sono più “dolci”, i brani suonati in maniera meno “arrabbiata”, ma non per questo meno incisivi ed emozionanti.

Enea è un viaggio, un viaggio nella oscurità della propria intimità, un viaggio su un autobus che corre nella notte, ma anche un viaggio di speranza, la speranza che non tutto sia perduto, che esistano ancora i rapporti fra le persone, quelli veri, umani, che esista ancora l’amore. E che le persone siano ancora capaci di amare veramente.

Undici tracce che ci fanno sicuramente riflettere, commuovere e sperare in un futuro migliore.

Da ascoltare assolutamente.

Davide Visca

Gli EPO:
Ciro Tuzzi (autore, voce e chitarra)
Michele De Finis (chitarra elettrica)
Jonathan Maurano (batteria)
Gabriele Lazzarotti (basso)
Mauro Rosati (piano e tastiere)

Guests:
Roy Paci (fiati)
Rodrigo D’Erasmo (archi)

Tracklist:

  1. Addò staje tu
  2. ‘A primma vota
  3. Nun ce guardammo arete
  4. Dimmello mò
  5. Luntano
  6. Damme ‘na voce
  7. Sirene
  8. Auciello
  9. Malammore
  10. Ombra si’ tu
  11. Appriesso ‘e stelle