Il 7 Dicembre scorso al Pal’Art Hotel di Acireale (CT) si è tenuto il live di Elisa, l’ultimo concerto del suo fortunatissimo On Tour, che l’ha vista esibirsi nei più grandi palasport d’Italia.
Un palco maestoso, sul quale è calato un enorme tendone poco prima di udire le prime note e vedere Elisa proiettata in 3D come se fosse un ologramma, mentre suonava strumenti come flauto e hang, e veniva riprodotta quasi fosse un personaggio fantastico, quasi un elfo della musica, dal centro della scena.
Già con uno dei primi brani, “No Hero”, il pubblico ha cominciato a farsi sentire, ma forse la partenza è stata un po’ in sordina rispetto a quello che sarebbe diventato il live brano dopo brano. Il pubblico infatti durante la serata ha dimostrato, in un crescendo continuo, la sua partecipazione, con un fan club siciliano che ha anche regalato una sorpresa all’artista, esibendo all’improvviso dei lustrini rossi sulle note di “Bruciare per te”, fan che hanno emozionato Elisa e che hanno ricevuto un grande ringraziamento dal palco, con tanto di saluti alla presidentessa.
Tutti i brani sono stati accompagnati da immagini e proiezioni, sia in 3D sul tendone che ogni tanto calava sul palco, che nei maxischermi dietro la scena, espressione di una regia eccezionale, che ci ha portati in boschi selvaggi, luoghi fantastici, paesaggi lontani.
Il live è proseguito con i numerosi successi dell’artista come “L’anima vola” ed “Eppure sentire (un senso di te)”. Poi Elisa si è rivolta al pubblico per una dedica, prima di interpretare la sua canzone preferita, che è stata eseguita in ricordo di una fan scomparsa che si chiamava Sofia. E’ calato il silenzio sulle note di “Qualcosa che non c’è”.
Poi si è tornati alle origini con “Broken”, per regalarci un coro sognante di voci con “Ti vorrei sollevare” e i primi pezzi pubblicati in italiano come “Luce (Tramonti a nord est)” e il suo personalissimo tributo a Mia Martini con “Almeno tu nell’universo”, momento in cui la scenografia ci ha regalato un bellissimo cielo stellato.
A quel punto qualcosa è andato storto, un problema tecnico ha interrotto lo show e ci ha regalato un momento magico e speciale in cui l’artista ci ha coinvolti con tutta la sua simpatia, trasformandosi in una voce automatica di un call center e chiedendo “un pianino, una chitarrina, uno strumentino insomma”, per poter proseguire. E proprio in quel momento ci viene dedicata una perla, uno dei brani più belli dell’artista, che non era in scaletta in questo tour, la bellissima “Dancing”.
Dopo qualche brano, in cui Elisa ha anche provato a dire qualche parola in siciliano giocando coi fan, il live è ripreso alla grande, prima con un momento tutto rock con i primi brani dell’artista, quelli scritti in inglese come “Labyrinth” e “Cure me”, per poi scatenarsi in un momento sixties e ritirarsi prima dei bis, dove c’è stato il momento più alto del live, direi commovente, con il suo tributo a Leonard Cohen e la sua “Hallelujah”, eseguita con una scenografia, dei suoni e un’interpretazione da brividi, con tanto di effetti sulla voce, realizzati muovendo il microfono. Qualcosa di meravigliosamente toccante, che ha fatto esclamare ad alcuni membri del pubblico accanto a me: “E’ per questo che bisogna andare ai concerti, nei dischi queste meraviglie non possono essere catturate!”. Come non essere d’accordo.
Il finale, che poi è anche il finale del tour come vi anticipavo, ha visto Elisa elencare a uno a uno i nomi delle persone che hanno reso possibile lo spettacolo e poi intrattenersi qualche minuto coi fan.
Egle Taccia | Foto: Franco Rodi