Il percorso di Robert Williams, in arte Meek Mill, non è mai stato facile. Nato in un quartiere povero come South Philadelphia, è riuscito a guadagnarsi le attenzioni di Rick Ross (fondatore dell’etichetta Maybach Music Group) grazie alle proprie capacità in freestyle (tecnica di improvvisazione della cultura hip-hop) fino a giungere alla pubblicazione del suo primo progetto ufficiale, intitolato “Dreams & Nightmares”, nel 2012. Il suo ostacolo più grande è sempre stata la giustizia americana, in particolare un giudice dello stato della Pennsylvania, che negli ultimi dieci anni lo ha più volte punito per aver violato la libertà vigilata. Il ventiquattro aprile 2018, dopo la mobilitazione anche da parte di personaggi famosi a favore di una riforma del sistema giudiziario americano (come il giocatore di football americano Colin Kaepernick) con l’hashtag “FreeMeek”, il rapper è stato rilasciato. A distanza di sette mesi da questa data importante è uscito “Championship”, un album di diciotto brani che raccoglie la voglia di riscatto di un esponente della comunità nera americana verso una società rimasta escludente nei suoi confronti. Brani più impegnativi, come la title-track autobiografica, si alternano a pezzi da club in stile “Dangerous” e inoltre, anche a livello di collaborazioni, si trovano pionieri del genere (Jay-Z e Fabolous).
Un aspetto da notare è la presenza di samples nelle produzioni, che potrebbe sembrare un tributo alla musica del passato, tra cui “In the Air Tonight” di Phil Collins nella prima traccia e “What’s Beef?” di The Notorious B.I.G. nel featuring con Rick Ross e Jay-Z.
Un album tanto atteso da vendere, secondo il magazine Hits Daily Double, centonovantamila copie durante la prima settimana dall’uscita.
Leonardo Michaelides