LIVE REPORT Pasquale Colosimo Villa Ada

Almamegretta live @Villa Ada. L’Oceano bagna Napoli

Almamegretta: reunion part two! Un nuovo album, EnneEnne, e un nuovo tour che fa tappa a Roma, ancora una volta sul palco di Roma Incontra il mondo a Villa Ada.

Almamegretta: reunion part two! Un nuovo album, EnneEnne, e un nuovo tour che fa tappa a Roma, ancora una volta sul palco di Roma Incontra il mondo a Villa Ada.

E ancora una volta è un live carico di energia e di consapevolezza. Con un po’ di ritardo, il concerto si apre “in levare”, come sempre, sui toni profondi di O cielo pe’ cuscino e il sound della band partenopea ti torna subito alla mente, inconfondibile: quel dub condito di raggae, alternative rock e tradizione napoletana, che ha fatto l’unicità del gruppo partenopeo. Raiz saluta il pubblico con un “Benvenuti” e senza perdersi in troppe parole lascia spazio alla musica,  proponendo subito un assaggio da Enne Enne, con il melodico e arabeggiante Scatulune, con al suo interno un piccolo cameo,  e poi dal precedente Controra, Amaromare. Finché sulle note raggae muffin di Musica popolare, fa il suo ingresso sul palco l’ospite della serata,Adriano Viterbini, che aggiunge una carica fresca alle proposte della band e l’istinto di ballare diventa insopprimibile, mentre il giovane chitarrista di Marino passa da una chitarra all’altra, dalla strato custom alla semiacustica, regalando un paio di begli assoli e diversi “duetti” con Federico “Fefo” Forconi (chitarra).

Si prosegue con On the run con un lungo momento musicale, punteggiato dalle notevoli incursioni  di percussioni e distorsioni di Salvatore Zannella (percussioni) e Albino D’Amato (live dubbing). E poi ancora il nuovo Curre corre, da Enne Enne, che conferma la maturità musicale del gruppo tornato alla sua formazione originalecon Gennaro “T” Tesone (batteria), Paolo Polcari (tastiere e programmazioni) e Raiz (voce),  che in questo lavoro si ritrova e amalgama perfettamente, con la sua artigianale drum machine costruita per il tutto il live dal simposio di basso (Mario Mix” Formisano)“, tastiera e batteria. La scaletta è un susseguirsi di momenti melodici intensi – Fa’ ammore cunmme –  e pezzi raggae-dub coinvolgenti, come Black Athena dove a distinguersi è Pablo alle tastiere. E mentre la scaletta scorre e corre avanti verso il cuore del live, Raiz si concede un momento di riflessione su questo mondo che ha bisogno di contaminazione, di riscoprire la ricchezza delle differenze, l’importanza dell’incontro e della coesistenza, come il gruppo fa da anniraccontando tante storie e mixando ritmi e armonie. Un discorso breve, incisivo che fa riferimento anche alla difficoltà di fare musica e mettere su un album, che in questo caso è per loro il frutto dei propri risparmi e del proprio lavoro, reso possibile dal sostegno del pubblico che viene invitato, con garbo e ironia, ad “accattarsi” il nuovo discolì dove viene venduto. Poche parole che quasi in un unicum si fondono e trasformano nel canto lamento che introduce Tiemponiro.

E se è vero che con gli Almamegretta le contaminazioni tradiscono sempre quel sapore tutto napoletano, fa piacere l’ascolto dell’omaggio e rivisitazione del brano di Nino D’Angelo Ciucculatina d’a ferrovia. La chiusura del live è coinvolgente con ‘Osciore. Che poi non sia il vero finale ce ne accorgiamo quando la band esce e rientra sugli echi di  un recitato registrato, che sovrappone voci di donne già proposto all’interno del brano Votta a passà¸realizzato con le allieve del liceo “Elsa Morante” di Scampia. E il “bis” è l’optimum, con due pezzi “storici”: Nun te scordà e Sanacore. Mentre li balliamo e assaporiamo, ci dispiace che la platea non sia troppo vasta, perché il live degli Almamegretta è stato ancora una volta un’esperienza musicale che ti rimanda a casa riempito, non solo di buona musica, ma di messaggi che sono davvero global, in uno sposalizio che allarga gli orizzonti. Come se a bagnare Napoli fosse l’oceano, che abbraccia paesi e etnie, portando con sé melodie, echi lontani, colori e sapori, ben oltre il Mediterraneo. Per chi non c’era, la prossima tappa è da non perdere.

Sara Cascelli | Foto: Pasquale Colosimo