Il Siren è il fedele amico che arriva da lontano una volta l’anno, carico di regali e strane storie da raccontare. Il Siren 2018 è una perfetta sintesi di un anno musicale che ha portato tante fresche novità e molte certezze.
La rassegna, organizzata da DNA nella città di Vasto, è il vero punto di riferimento dell’estate musicale italiana: un paradigma definitivo di cosa significa fare un festival adatto ad ogni palato, con le più svariate proposte musicali.
La cornice del festival riesce sempre a mettere ogni suono al posto giusto integrandolo in una città, che riesce a regalare ogni anno qualche sorpresa in più.
La capacità di fidelizzare il pubblico non è da tutti ma è bello vedere una generazione, vari stili musicali e artisti che stanno crescendo con il festival.
Il day one è stato una meraviglia assoluta, anche grazie all’eclissi lunare che si è stampata dietro al palco di Piazza del Popolo accompagnando gli Slowdive e Cosmo per tutta l’esibizione.
SLOWDIVE
La band di Reading è sicuramente la vera perla del primo giorno del festival. Il live è eterico, 3/4 di palco sono immersi nella nebbia e la musica degli Slowdive crea un muro di feedback, voci e solo che fa vibrare anche il mare della tranquillità lunare.
Se a guardare giocare Cristiano Ronaldo ci si innamora del calcio, allo stesso modo ascoltare gli Slowdive significa farsi testimoni di una band manifesto, unica e assoluta. Il disco nuovo in live è una potenza e suona bene in ogni sua atmosfera. Ad uscire fuori è una radura di sensazioni che si riflettono in questa storia iniziata da fine anni 80.
Nonostante la lunga pausa, l’esperienza paga e dimostra che sui palchi il rock non devono portarlo le mummie ma semplicemente chi dimostra di saper, ancora una volta, ridiscutere un genere attraverso le sue sfumature.
Voto: CR7
COSMO
Esplosività, capacità di raccontare e comunicare: un live di Cosmo è una festa che ci estrania da ogni contesto e fa abbracciare il ragazzo da discoteca e quello da live più alternativo. Il Cosmotronic Tour è intelligente: riesce ad integrare luci, pensieri, stream of consciousness e beat estremi. Il saper incrociare un campionamento preso dalla world music e una cassa dritta non è una cosa comune, ma Cosmo è capace di onorare il suo talento tramite un live che non ha un momento di stacco. Tutto è organico, unitario ed è perfettamente coerente ad un disco già sensazionale di suo.
VOTO: ANDIAMO A BERLINO BEPPE!
Nicolò Carnesi
Carnesi è il non annunciato outsider, la sua comparsa dal balconcino di Via Adriatica è in perfetta concomitanza con la luna che decide di iniziare a eclissarsi. La galassia sarà pure nel suo armadio ma da quel balcone Nicolò è stato capace di lanciare brani acustici in un modo folgorante, maturo e profondo.
Suonare su un balcone non è un compito facile, ma quando le persone riescono ad empatizzare con ogni pezzo anche a metri di distanza dal suolo, significa che c’è qualcosa di speciale.
VOTO: DAI NIC, ESCI IL DISCO NUOVO
Neil Halsted
Il suo show è impacchettato nel giardino di Palazzo d’Avalos, un luogo in cui potresti incontrare con la stessa probabilità Harry Potter, un re o un esploratore.
Neil è contemporaneamente un pochino di tutto questo: la sua voce è un sussurro che sposta i fili d’erba e la chitarra è una lama che affetta ogni emozione e te la spiattella in faccia.
La sua carriera da solista ha prodotto canzoni che vibrano per la semplicità e per iniziare il nostro Siren Festival è stata una scelta giusta. Sedersi sul prato, prendersi qualche puntura di zanzara e perdersi negli arpeggi sognanti di Halsted è stata una bella carica emozionale ed ha funzionato meglio di due Red Bull.
Voto: FELICITÀ
Any Other
È la sorpresa notturna, ma sarà la certezza del prossimo anno. Adele Nigro e la sua creatura “Any Other” sono uno strano spaccato lo-fi dello spazio tempo: oltre alla surreale presenza scenica c’è una capacità di scrivere canzoni belle e non convenzionali. Ogni accordo prende una strada diversa e tutte le parole di un testo possono prendere una svolta incredibile, grazie ad una prestanza vocale di valore assoluto.
I passaggi del piano accendono e ritoccano un’atmosfera che anche a notte fonda è pura, incontaminata . Ogni pezzo è un’occasione per rinascere.
La bellezza colpisce e Any Other, trafigge con violenza.
VOTO: FRESCHEZZA ASSOLUTA