Giusy Chiumenti LIVE REPORT

Levante al circolo culturale Pinispettinati

La rassegna #CANZONE, racchiude un ciclo di 4 incontri (il primo è stato con Di Martino e Cammarata) nei quali protagonisti della musica italiana si raccontano al pubblico ed ai ragazzi dell’Officina

Il progetto dell’Officina delle Arti, realizzato dalla Regione Lazio con i finanziamenti europei e gestito da laziodisu, Ente per il diritto agli studi universitari, è coordinato da Tosca per quanto concerne l’area Canzone, prevede la collaborazione di artisti nei panni di docenti tra i quali Niccolò Fabi e Rossana Casale, che seguono giovani artisti su tutti i fronti dalla scrittura all’interpretazione sul palco, La rassegna #CANZONE, racchiude un ciclo di 4 incontri (il primo è stato con Di Martino e Cammarata) nei quali protagonisti della musica italiana si raccontano al pubblico ed ai ragazzi dell’Officina che per l’occasione al termine della serata, presentano i loro brani live.

Location scelta per queste serate è il circolo culturale Pinispettinati, una piccolo ed elegante  gioiellino incastonato nel verde del quartiere tra Arco di Travertino e Portafurba con un’ottima acustica, difficile da trovare negli spazi chiusi.

E’ la stessa Tosca insieme a Felice Liperi musicologo, che presenta la serata, introducendo Levante. Iniziano la chiacchierata chiedendo alla cantautrice di Palagonia di raccontare i suoi inizi. Ci spiega che dopo la scomparsa del padre, ha trovato nella musica la sua forza e del primo provino, accompagnata dalla madre ad Ariccia al festival degli sconosciuti, dove Teddy Reno le disse “Va bene ma non fa per noi”.

E’ stata a Leeds, dove ha realizzato un album in inglese, che è stato messo in un cassetto. Uno dei momenti chiave della carriera è stato l’incontro con Dade, bassista dei Linea77, che si innamorò de La Scatola Blu, e portò alla nascita di Manuale Distruzione.

Liperi vuole sapere da Levante le sue influenze musicali degli inizi, e vengono citati Carmen Consoli, Alanis Morissette, Janis Joplin, Cristina Donà, Afterhours, Marlene Kuntz, Mina.

Continua affermando che ha vissuto la musica come una psicanalista ed in maniera molto egoistica ha creato la sua cuccia dove rifugiarsi.

“Quella ventina di volte che mi avvicino alla chitarra sono le volte nelle quali scrivo le canzoni che finiranno nel disco”.

Si parla della scena musicale di Torino, città nella quale Levante vive e ci parla di un altro degli incontri chiave con Alberto Bianco, cantautore che si è cimentato per la prima volta alla produzione con il suo esordio in Manuale Distruzione e bissato poi con Abbi Cura Di Te.

“Come spieghi che i grandi della canzone (Gazzè, Fabi, Sangiorgi, Nutini) ti vogliano con te sul palco?”

Si sofferma sulle due date del tour aperte a Paolo Nutini, che la ringraziava sempre a chiusura. In Gazzè ha scoperto un grande artista, per il quale ha  aperto i live per poi essere richiamata sul palco ai suoi bis per suonare Alfonso con la sua band.

Niccolò Fabi l’ha incontrato le prime volte quando lavorava al bancone di un bar a Torino e fu il suo capo a dire al cantautore che Claudia cantava, e da lì nacque uno scambio di informazioni e consigli. Si continua accennando alla sua partecipazione al primo maggio di Taranto, per poi imbracciare la chitarra ed intonare Alfonso, canzone che credeva facesse storcere il naso a qualcuno ed invece è stata quella che le ha regalato il successo.

Riprende l’intervista durante la quale afferma che ha suonato poco live per la paura della gente e che sta sul palco da quattro-cinque anni. Liperi domanda come nascano i testi. Levante risponde che sono scritti di getto e che quando scrive è come se avesse una fotografia da descrivere o una pagina di diario che non deve correggere.

Per quanto riguarda la scrittura del disco nuovo invece sta lavorando con il piano a differenza dei primi due per i quali ha usato la chitarra.

Parla anche della partecipazione al SouthWest festival di Austin, dove “è stato bello perché sei un puntino nell’oceano ma tutti erano attenti.”

Sui social, dice: “Io non sono una nativa digitale, ho scoperto internet intorno ai diciotto anni. Utilizzo facebook come diario e instagram come specchio, su twitter mi sento scarsa, bisogna essere sul pezzo”.

Ricordando gli inizi, parla del nome Levante dovuto al film di Pieraccioni Il Ciclone e dedica al pubblico Duri Come Me. Ritorna a parlare del nuovo disco che cambierà produzione, staccandosi da Bianco ed andando verso Milano.

Tosca le chiede: “se ti proponessero di fare il giudice in un reality…?” La tv non la spaventa ma parte svantaggiata perché “non ho le competenze”, afferma e che non e ha mai lottato contro i talent ma ha fatto scelte diverse. Quindi chiude la chiacchierata dicendo che il terzo disco sarà di ricerca interiore e regala come ultimo pezzo Ciao Per Sempre.

Il terzo appuntamento della rassegna #CANZONE è con Paola Turci il 10 giugno.

Nicky Abrami | Foto: Giusy Chiumenti